Quando sono le 20, la Segafredo Arena trabocca passione da tutti i pori: i novemila e passa biglietti dell’impianto sono andati in fumo in pochi giorni. E per forza: c’è la Virtus che si gioca la finale di Eurocup, e per giunta davanti al proprio pubblico.

Dall’altra parte i turchi del piccolo Bursaspor, squadra rivelazione che ha già espugnato Lubiana e Belgrado, ma che deve confrontarsi contro il catino bolognese: la Curva di casa è un muro che fa impressione, anche aiutata dalla particolare struttura del Palazzo; dalla Turchia arrivano un centinaio di tifosi, distribuiti tra tribuna e settore ospiti. 

E se sugli spalti per ovvi motivi non c’è partita, anche in campo andrà circa allo stesso modo: quando ormai la vittoria sembra assicurata, lo speaker interviene per chiedere un favore al pubblico, e cioè niente invasione. Lo seguiranno solo in parte: perché dopo la premiazione, l’entusiasmo non si tiene più, e quindi tutti in campo. Naturale: dopo la vittoria dello scudetto lo scorso anno, la Virtus colleziona un’altra prestigiosa vittoria, questa volta continentale.

Dopo la partita, la festa si trasferisce in pieno centro, dove piazza Nettuno diventa tutta bianconera: passa in macchina anche il presidente Zanetti, per godersi il giusto omaggio. Non c’è che dire: Basket City, quest’estate, pende decisamente dalla parte virtussina.

Stefano Brunetti