Dopo il derby vinto contro i cugini della Fortitudo, in casa della Virtus Bologna arriva l’Olimpia Milano, pretendente al titolo attualmente in crisi di risultati. La gara si gioca alla fiera di Bologna in uno di quelli stand solitamente usato per il Motor show, modificato all’occorrenza per poter ospitare una partita di basket, in cui riesce ad accogliere quasi 9.000 spettatori, esaurendo in pochissimo tempo tutti i tagliandi a disposizione. Realizzata a tempo di record, questa struttura provvisoria è stata concepita per tre sole partite, derby compreso, per poi ritornare dal 2020 a giocare al PalaDozza, considerato troppo piccolo per le esigenze delle V nere che ambiscono, nel futuro prossimo, ad un nuovo impianto da oltre 10.000 spettatori.

Prima della gara odierna, la squadra di casa viene presenta in stile NBA, con luci soffuse e piccoli fuochi d’artificio, mentre i tifosi non si discostano dalla tradizione e accolgono la propria compagine con diverse bandiere con i simboli dei gruppi Vecchio Stile e Forever Boys, disposti lateralmente dietro al canestro con diversi tamburi e lanciacori armati di megafono a coordinare i cori. Rispetto al PalaDozza il tifo risulta leggermente più dispersivo causa la struttura molto bassa ed ampia che non amplifica al meglio la voce.

Sul parquet la squadra di casa, quasi sempre in vantaggio, vince in modo netto, rilanciando prepotentemente la propria candidatura di pretendente al titolo.

Da Milano poco più di 70 tifosi disposti in un angolino lontano da cui è molto difficile sentire i cori. Li rappresentano le pezze Cani sciolti ed Ultras Milano mentre un bandierone viene sventolato in alcuni momenti della partita e il picco, da un punto di vista strettamente visivo, lo raggiungono all’inizio esibendo i vari stemmi di Milano e della società biancorossa.

Luigi Bisio