Il giorno è arrivato, si gioca il tanto atteso scontro tra la Virtus di Bologna ed il Paritzan di Belgrado. I circa 400 i tifosi provenienti da Belgrado, sono arrivati con un volo charter messo a disposizione dalla società serba, ma tanti sono partiti anche con pullman e macchine private e, all’arrivo al parcheggio del loro settore, si sono subito distinti per l’accensione di diverse torce e potenti cori per i propri colori. Si presentano così i famosi “Grobari”, ossi i “becchini”, così come è conosciuta la frangia più estrema del tifo bianconero di Belgrado.

Il Partizan, come spesso succede nell’Est Europa, è una polisportiva che i propri tifosi seguono in ogni sua derivazione dal calcio al basket così come in tutte le altre discipline in cui la propria compagine scende in campo. Non di meno i padroni di casa sembrano molto carichi, con “Boys” e “Vecchio stile” che preparano e coordinano meticolosamente i presenti in questa partita molto impegnativa sugli spalti.

La tifoseria ospite riempie il settore dedicato restituendo un bel colpo d’occhio, grazie anche alle pezze e alle bandiere che rafforzano il colore, così come dall’altra parte bandiere e striscioni connotano la curva bolognese. Sin dal riscaldamento, i “Grobari” incitano la propria squadra con cori secchi e possenti, subito rintuzzati dai ragazzi della Curva Calori che fa altrettanto con i propri beniamini.

All’ingresso delle squadre sul rettangolo di gioco, durante la presentazione dei padroni di casa, i bolognese lanciano in campo centinaia di rotoli di carta che creano uno spettacolo unico, mentre dall’altra parte, gli ospiti partono con cori secchi e battimani di buon livello, nonostante i ragazzi di casa siano in buona giornata e ne limitino molto l’impatto.

Prima della palla a due vengono alzati due striscioni, uno per “lo Zar” Danilovic, stella virtussina presente per l’occasione, stimato tanto quanto dagli avversari, alla pari del coach bolognese Djordjevic, anche lui salutato con diversi cori dagli avversari.

Le curve non si risparmiano nell’incitamento alle squadre, in varie occasioni il PalaDozza sembra esplodere dalla potenza dei cori, che in varie occasioni vengono accompagnati da tutto il palazzo. Gli avversari rispondono con un tifo continuo, fatto di cori secchi e battimani coordinati dal suono di un tamburo.

A fine partita, al di là del risultato che vede prevalere il Partizan, la prova di “Boys” e “Vecchio Stile” è risultata tra le migliori viste quest’anno in casa, merito anche della tifoseria ospite che non hanno mollato neanche un minuto, stimolando il confronto.

Sfottò a parte, le due tifoserie non hanno fatto registrare altri scambi fuori dalle righe.

Tino Chinni