A pochi giorni dalla vittoria in Eurocup, a Bologna arriva la Virtus Libertas di Pesaro, altra “nobile decaduta” con un palmares di tutto rispetto. Quest’anno vanta un ottimo organico ma, inspiegabilmente, si ritrova nel fondo della classifica. Oggi, a sostenere i marchigiani un seguito di una cinquantina di ultras, arrivati con un pullman e fatti entrare 5 minuti prima della palla a due.

Tra le due tifoserie si attiva uno scambio di convenevoli, che arriva al culmine alla fine della partita: i pesaresi, usciti sconfitti dal parquet, lanciano le bacchette del tamburo verso i tifosi sottostanti, che si attivano per “riconsegnarle”; tempestivo l’intervento degli agenti che hanno fermato sul nascere qualsiasi tipo di contatto tra i tifosi.

Il gruppo di pesaresi, compatto anche a livello canoro e con buoni battimani, riesce a farsi sentire per tutto l’incontro nelle pause della tifoseria locale.

I ragazzi della Curva Calori sono carichi per l’impegno odierno, con vista sulla partita di mercoledì che li vedrà opposti al Partizan di Belgrado, che, data la posta in palio (la testa del girone di Eurocup), dovrebbe arrivare nel capoluogo emiliano con numerosi tifosi (pare che ad oggi siano stati venduti a Belgrado circa 450 biglietti).

Si comincia con un tributo alla stella NBA Kobe Bryant, scomparsa prematuramente e che aveva passato in Italia un importante periodo della sua vita in quanto il padre, anche lui giocatore di basket, aveva militato nella vicina Reggio Emilia. Anche Kobe cominciò a muovere i primi passi da cestista a Pistoia e Reggio Calabria.

Il Paladozza questa sera è illuminato con i colori sociali della squadra di appartenenza del campione americano, mentre all’interno sono state affisse le sue maglie di gioco. Un tributo dovuto ad un campione, che per poco non riuscì a vestire la casacca delle “V nere” durante un problematico sciopero della NBA (in cui tutti i giocatori erano liberi da vincoli contrattuali e quindi ingaggiabili potenzialmente da tutte le squadre del mondo. La Virtus era ad un passo da tutto ciò, ma la NBA riprese regolarmente e non si fece più niente).

Boys e Vecchio Stile questa sera tengono il livello canoro della curva al massimo, non lasciando spazio all’avversario, che solo in alcuni momenti di calo ha fatto sentire la voce in tutto il palazzo.

Possenti i cori e i battimani ritmati dai tamburi della Curva Calori. I lanciacori non si sono risparmiati di certo la voce, anche in previsione dell’impegno di mercoledì. La curva ha dato anche questa sera un contributo importante alla vittoria finale della squadra.

Tino Chinnì