Sono facce deluse e tradite quelle dei tifosi riminesi che, a fine gara, vedono passare davanti al loro settore i giocatori con indosso la loro tanto amata casacca a scacchi biancorossa che, per l’ennesima volta, rischia una ricaduta nella palude della Serie D. C’è chi contesta, chi prova a spronare i giocatori perché ancora, certo, non è finita, ma è tanta l’amarezza per essere usciti sconfitti dallo stadio Gavagnin-Nocini di Borgo Venezia a Verona. Dall’altro lato invece i tifosi Virtussini festeggiano per questo primo tassello raggiunto nel Play Out di andata.

Il Rimini nell’ultima giornata di campionato aveva pareggiato in casa contro il Renate e per i risultati giunti dagli altri campi si è ritrovata ai Play Out contro la Virtus Verona, società neopromossa in C reduce da una stagione durissima che, come da previsioni, l’ha vista lottare con tutte le sue forze in zona salvezza.

Tutta esaurita oggi la tribuna dei sostenitori di casa i quali, anche grazie ai prezzi popolari, non hanno faticato granché a vendere i 1.000 tagliandi disponibili. Tribuna coperta che ha pure aiutato, visto che a Verona la pioggia scende imperterrita da svariati giorni e di concedere una pausa non pare averne nessuna voglia, continuando a scendere per tutti i 90 minuti. Ma queste avversità spesso, anziché impaurire gli ultras finiscono per esaltarli.

Ufficialmente i gruppi ultras della Curva Est di Rimini, Red White Supporters e Vecchia Fab, si sono autosospesi dopo gli scontri di Teramo, o per meglio dire dei daspo a pioggia ad essi seguiti. La squadra viene comunque seguita in veste di singoli tifosi, senza l’esposizione di alcun vessillo di gruppo, tanto che si vedono solo le insegne del Collettivo riminese e di San Giuliano 1975 riconducibili comunque a club, oltre a bandieroni, qualche bandierina e un tamburo.

Sono 150 i ragazzi arrivati dalla città romagnola, l’incitamento, ottimo, non manca per tutti i 90 minuti; più volte vengono intonati cori per i diffidati oltre, verso fine gara, un doveroso “meritiamo di più”.  Un piccolo calo ad inizio del secondo tempo, ma resta comunque da apprezzare questa ulteriore prova d’amore da parte della tifoseria biancorossa che, nonostante tutto, si fa trovare ancora una volta presente a sostegno della propria maglia.

La partita in campo finisce 1-0, appuntamento domenica prossima allo stadio Neri per il secondo atto di questa sfida che vale una stagione.

I Virtus Verona Rude Firm 1928 sono una ventina, molto rumorosi, cantano per tutto l’arco della partita mostrando inoltre, ad inizio gara, una piccola coreografia composta dalle bandierine con il logo del gruppo. La stagione di C per gli ultras rossoblu termina qui, con tutta la squadra della Virtus Verona davanti al loro settore a fine gara per festeggiare la vittoria. Questo perché i Rude Firm a Rimini non ci saranno, così come hanno disertato tutte le trasferte stagionali per dissidi con la propria società e coerentemente con tale scelta, non recederanno dai propri passi nemmeno per questo importante ritorno del Play Out.

Marcello Casarotti