Che Pesaro sia una città a forte attrazione cestistica è sotto gli occhi di tutti, ma che la stessa Pesaro (parlando sempre della città tutta, non degli ultras in sé che invece hanno fatto sempre la loro parte) non risponda alla chiamata della squadra di calcio locale, che staziona nelle parti nobili della classifica del girone B di Serie C, è un grosso peccato. Lo dice il dato di questo anticipo del venerdì sera tra i biancorossi locali e il Campobasso, con soli 943 paganti a cui si aggiungono 689 abbonati. Esito su cui ovviamente influisce anche la scelta dell’insolito anticipo, ma in questo particolare momento storico, sarebbe decisiva nuova linfa sugli spalti a dare ancora più spinta, magari decisiva ai fini della lotta per i playoff alla Vis.
Il tifo organizzato dei biancorossi si raccoglie nei distinti del “Benelli”, anche qui ci sarebbe tanto da dire sullo stato di forma dell’impianto pesarese, ma ovviamente esuleremmo dal tifo strettamente detto e sull’onda delle ultime esperienze, bisogna pure stare attenti a invocare rinnovamenti, dato che al cambio si perdono stadi che evocano storia da ogni gradone con asettici centri commerciali tutti uguali. In cui poi oltretutto, la presenza del tifo organizzato è avversata fino all’emarginazione.
A inizio partita, tanto per non montarsi la testa e restare con i piedi per terra, gli ultras pesaresi celebrano la matematica salvezza della loro squadra, lasciando però aperte le porte a tutti gli obiettivi futuri, vista la posizione privilegiata in cui si ritrovano. Per l’occasione, viene accesa anche qualche “big flash” che creando un effetto visivo davvero suggestivo in questo venerdì sera invernale. Bel tifo il loro, in pieno stile “tradizionalista”, con un tamburo che viene ben utilizzato nei novanta minuti, accompagnato dallo sventolio di vari bandieroni. Nel primo tempo trovano esposizione altri due striscioni, il primo che onora la memoria di Filippone (storico ultras della Vis), il secondo per celebrare la nascita di un neonato tifoso biancorosso.
Con loro stasera è inoltre presente una delegazione di ultras pistoiesi, omaggiati da cori e applausi nel primo tempo; nel secondo tempo, invece, apprezzo molto la costanza dei cori che riesco a sentire distintamente anche a distanza. Manca forse una sciarpata, ma tante saranno le sciarpe che si vedranno al fischio finale, per celebrare la vittoria della loro squadra, giunta a festeggiare con loro sotto al settore.
Per gli ospiti sono 288 i biglietti staccati (fonte ufficio stampa della Vis Pesaro), con tutti i gruppi della Curva Nord Michele Scorrano presenti, aiutati da vari fuorisede giunti da varie zone del centro-nord. Parecchio colorati gli ultras campobassani questa sera, oltre agli immancabili bandieroni, fanno sfoggio anche di un po’ di pirotecnica nell’arco dei novanta minuti.
Sostegno canoro da pollice in su, grazie alla compattezza e a una bella scaletta di cori classici, cori secchi, in dialetto molisano e per gli amici diffidati. Nonostante il passivo finale che li vede soccombere per 1-0, salutano comunque i loro giocatori in campo, ma non si fermeranno qui: seguiranno infatti altri 15 minuti di cori per gli ultras, per se stessi, prima di togliere le pezze e riprendere la strada di casa.
Nessun tipo di problema tra le tifoserie, così come nella partita di andata.
Francesco Passarelli