A due settimane dalla gara d’andata, eccoci alla resa dei conti fra Viterbese e Monza che si giocano la Coppa Italia di serie C con i brianzoli in leggero vantaggio per la vittoria 2-1 all’andata.

Malgrado la partita si disputi alle 17:45 di mercoledì, lo stadio “Enrico Rocchi” presenta un bel colpo d’occhio, gremito da oltre quattromila spettatori di cui oltre duecento ospiti. Sinceramente nella città dei Papi difficilmente ricordo così tanto pubblico, forse solo lo scorso anno per i quarti di finali dei play off di serie C contro il Sud Tirol, ma le possibilità di alzare la Coppa ci sono tutte, per cui nessuno si vuole perdere questo evento storico.

Arrivato nei pressi dell’impianto noto tantissima gente, qualcuno già in coda mentre gli ultras viterbesi effettuano qualche coro nei pressi dell’ingresso prima di prendere posto, davvero numerosi, dietro il solito striscione U.S. VITERBESE 1908. Dalla parte opposta i monzesi fanno quadrato dietro il grande striscione dei S.A.B., storico gruppo della tifoseria lombarda fin dai tempi dell’ormai disciolta ma mai dimenticata GIOVENTÙ BRIANZOLA.

Quando le squadre scendono in campo, lo stadio si veste come nelle migliori serate di gala, con la tribuna che alza numerosi cartoncini gialloblù a colorare un settore solitamente passivo ma che il gruppo ANTICHI VALORI sa come smuovere nei momenti topici. La curva opta per una fumogenata del medesimo colore, ma purtroppo il forte vento smorzerà sul nascere il colore, completato dal grosso striscione “VOGLIAMO VINCERE”. Presenti anche gli ultras pontini con tanto di pezza del LEONE ALATO al centro dello striscione dei locali. Sulla sponda ospite si opta per una semplice sbandierata e qualche stendardo a dare ulteriore colore.

Nella prima frazione i laziali partono subito forte con potenti battimani anche se poi il seguito resta limitato alla sola parte centrale, quella degli ultras, ma tutto sommato il tifo risulta continuo, con poche pause. Numerose le bandiere e saltuariamente si intravede pure qualche stendardo.

Intorno al ventesimo minuto dalla Nord si alza lo striscione: “VICINI AL DOLORE DELLA FAMIGLIA FEDELI”; per ricordare il settantaquattrenne commerciante barbaramente ucciso nel suo negozio a Viterbo.

Gli ospiti si fanno sentire più volte nel corso della gara, inoltre il colore sarà sempre predominante grazie ai due bandieroni, alle bandiere per finire agli stendardi. Molti battimani ad accompagnare i cori e diversi tifosi sfidano le temperature non proprio primaverili mettendosi a petto nudo.

In apertura di secondo tempo, bella, fitta e reiterata sciarpata dei brianzoli. Nonostante il perdurare della parità, gli stessi alzano l’intensità corale e pure i padroni di casa non mollano un attimo, venendo premiati al novantaduesimo, in piena zona Cesarini, dal gol vittoria di Atanasov. Una torcia dà il via ai festeggiamenti che proseguono oltre al triplice fischio che consegna la Coppa alla Viterbese, a distanza di un anno dalla deludente sconfitta patita per mano dell’Alessandria.

Dopo tutte le premiazioni di rito, i giocatori alzano la Coppa e poi vanno a festeggiare sotto la curva, con la propria gente, mentre i giocatori ospiti nonostante la sconfitta vanno a scambiare gli applausi con i propri sostenitori. Mentre lo stadio continua a festeggiare su Viterbo cala lentamente la notte con gli ultras che inscenano un corteo. Per il presidente Camilli è una vittoria tanto voluta quanto desiderata, il trofeo più importante della bacheca Viterbese che va ad aggiungersi allo scudetto della serie D, vinto in finale tre anni fa contro il Piacenza sul neutro di Viareggio.

Marco Gasparri