14-02-2018: Viterbese – Paganese 1-1 d.t.s. (4-3 ai rigori).
Quarti di Finale Coppa Italia Serie C.
Gara unica

Mercoledì 14 Febbraio, giorno di San Valentino, festa degli innamorati. È proprio in questo giorno che si disputano i quarti di finali della coppa Italia di serie C in gara unica, e come ogni innamorato (o malato) che si rispetti non posso mancare a questo appuntamento.

La gara, come detto, si disputa in un giorno infrasettimanale, in un orario scomodo come quello delle 16:30 ed inoltre su Viterbo c’è una tramontana gelida che porta la temperatura intorno agli zero gradi. Nonostante tutto ciò all’Enrico Rocchi di Viterbo ci sono altri “innamorati” che hanno deciso di sfidare tutto e tutto pur di esserci.

Trecento persone gremiscono l’impianto, di cui una trentina sono gli ultras gialloblù che prendono posto in curva esponendo due “pezze”, mentre 6-7 appartenenti agli ANTICHI VALORI prendono posto nel consueto settore di tribuna coperta, vicino agli ospiti.

Dalla parte opposta un’altra ventina di folli innamorati che si perdono i primi minuti di gioco perché i controlli sono serrati e prolungati, ma una volta dentro attaccano un unico striscione che sintetizza il loro pensiero (fondamentalmente anche il nostro, diciamoci la verità) di questo giorno dedicato agli innamorati: “NON C’È DONNA CHE POSSA COMPETERE!”.

Ma andiamo con ordine, soffermandoci sulle prestazioni canore e corografiche di entrambe le tifoserie: i viterbesi, con l’entrata delle squadre in campo, sventolano un paio di bandieroni, cosa che faranno per gran parte della gara, in più hanno un paio di bandierine a scacchi gialloblù che sventolano ad inizio gara ed in rari momenti nel corso della partita.

I paganesi invece hanno le inconfondibili bandierine della GIOVENTÙ, seppur solo un paio che sventolano quasi sempre.

Nel primo tempo i viterbesi sono più continui degli ospiti ed accompagnano i cori con discreti battimani, dando colore alla curva grazie allo sventolio dei bandieroni. Al quattordicesimo esultano per il gol di Sini, su punizione,  che porta momentaneamente in vantaggio i laziali. Qualche pausa nel corso della gara, ma ci può anche stare.

Gli ospiti in questa prima parte cantano poco, forse anche per il gol preso dopo pochi minuti. Il tifo è caratterizzato da pause prolungate e cori secchi e brevi. Bello e caratteristico il coro cantato tutti abbracciati, a toccarsi la spalla mentre oscillavano prima a destra e poi a sinistra. Le due bandierine sventolano continuamente a dare quel pizzico di colore in più ad una presenza comunque sufficiente.

Il secondo tempo si apre sotto ad un vento gelido che non spaventa le tifoserie, soprattutto quella ospite che prende coraggio e cerca di tifare più continuamente, accompagnando i cori con battiti di mani effettuati da tutti i presenti. Devo dire che in questa seconda frazione i campani si fanno sentire spesso, con una discreta intensità e diminuendo drasticamente le pause.

I viterbesi invece calano leggermente facendo notare qualche pausa in più nel loro repertorio canoro ma garantendo sempre il colore grazie allo sventolio, ai lati del gruppo, dei due bandieroni. All’ ultimo minuto di recupero e con la vittoria in mano alla Viterbese, Cuppone decide di indossare i panni di San Valentino, siglando il gol del pareggio e costringendo i presenti ad un’ulteriore prova d’amore, mandando le squadre ai supplementari, che si giocano sotto ai riflettori accesi per l’avanzare delle tenebre e inevitabilmente c’è anche il calo ulteriore della temperatura già di per sé gelida.

I supplementari regalano un’altra bella prova della tifoseria azzurro-stellata che canta ancora, incurante della partita, seppur con qualche piccola pausa. I padroni di casa invece, dopo aver smaltito la delusione per il gol ospite che ha costretto ai tempi supplementari, effettuano un tifo alternando pause e cori, con i primi più numerosi dei secondi. I supplementari regalano poche emozioni, la partita resta ferma sul risultato di parità per cui si dovrà ricorrere alla lotteria dei rigori per decretare un vincitore.

Si tira sotto la porta dei tifosi ospiti ed il primo rigore viene calciato proprio dall’autore del gol del pareggio ospite Cuppone, che questa volta però sbaglia centrando la traversa. I rigori sono notoriamente una lotteria e sulla seconda serie, a sbagliare sono i padroni di casa con Vandeputte, che si fa parare il suo tiro dal dischetto. Poi non sbaglia più nessuno, fino al quinto rigore, quello decisivo: rigore alto per il giocatore della Paganese Maiorano, poi è la volta di Bismark, attaccante ganese, che regala il gol vittoria che sancisce il passaggio della Viterbese al turno successivo, dove affronterà il Cosenza in un interessante doppio confronto.

Per la Paganese il rammarico di essere arrivati ad un passo dalle semifinali e gli applausi consolatori dei propri ultras.

Marco Gasparri