Quarti di finale di coppa Italia serie C, gara unica in infrasettimanale e dopo un anno la Viterbese sul suo cammino trova il Pisa, vecchia conoscenza da cui le strade si sono divise per via delle diverse collocazioni nei rispettivi gironi.

Nonostante la serata fredda ed il cielo che minaccia pioggia, oggi Viterbo risponde più che bene, accontentando il presidente Camilli che in settimana si era lamentato del poco pubblico presente sugli spalti del “Rocchi”. Sinceramente, per quanto visto, l’aumento di pubblico è stato evidente e costante così come la parte ultras, in deciso aumento numerico rispetto allo scorso anno.

Dall’altro lato la tifoseria pisana non ha certo bisogno di presentazioni, , vista più volte lo scorso anno e sempre mostratasi in forma sia in partite importanti tipo il derby, che in quelle meno appetite e senza confronto ultras e pure in questa serata non deludono le attese, presentandosi in circa un centinaio di unità.

I viterbesi, dietro allo striscione U.S. VITERBESE 1908, con l’entrata delle squadre in campo effettuano una bella fumogenata gialloblù, mentre i pisani, accolti dai fischi della tribuna e della curva di casa, entrano leggermente in ritardo sventolando i vari e ben curati bandieroni dei gruppi della Nord, prendendo infine posto sugli spalti dove in pochissimo tempo dispongono gli stendardi dei gruppi della Curva Maurizio Alberti.

Nel primo tempo i viterbesi cominciano la loro prestazione canora come nel loro stile, intonando cori accompagnati da treni ed alternandoli a cori secchi con battimani frequenti. Le pause ci sono ma ridotte al minimo per cui il tifo risulta lineare e ben articolato. A tre minuti dalla fine della prima frazione, Polidori li fa esultare prendendo in controtempo la retroguardia pisana.

La sponda nerazzurra, in questa prima parte di gara, si fa sentire parecchio con cori accompagnati sempre da battimani mentre il colore è garantito dai bandieroni in perpetuo movimento e nemmeno il gol del momentaneo vantaggio viterbese smorza il loro tifo che, poco prima del gol dei padroni di casa, viene arricchito da una piccola sciarpata pur non troppo fitta.

Nel secondo tempo prima grandina e poi piove ma ad entrambe le tifoserie sembra non importare molto, visto che continuano a cantare ma soprattutto a sventolare stoicamente i bandieroni pregni d’acqua.

Dopo appena tre minuti tocca ai pisani esultare per il gol del pareggio siglato da bomber Moscardelli, gol che esalta la tifoseria nerazzurra e ne alza decisamente i decibel. La Nord gialloblù accusa momentaneamente il colpo ma poi riprende a tifare con una buona intensità, facendosi sentire spesso.

A tredici minuti dal termine è Marconi a scatenare nuovamente l’entusiasmo dei pisani per il gol dell’1-2 che significherebbe vittoria e passaggio al turno successivo per la formazione guidata da mister D’Angelo. Tutto lo stadio sembra ammutolirsi ma la Viterbese, con la forza della disperazione, tira fuori un orgoglio incredibile e nel finale thrilling trova dapprima un rocambolesco pareggio grazie ad un tap-in vincente di Atanasov e subito dopo l’incredibile gol del neo entrato Pacilli che cambia proprietà a vittoria e qualificazione.

I toscani che già assaporavano la semifinale contro il Trapani, non credono ai propri occhi ma devono definitivamente arrendersi all’evidenza dopo il fischio finale, giunto dopo sei minuti di recupero. Nonostante la delusione per la sconfitta e per come è avvenuta, i sostenitori nerazzurri dispensano comunque applausi ai propri giocatori andati a ringraziarli per il sostegno ricevuto. Stessa scena sotto la curva viterbese con qualche ultras a petto nudo a sfidare le intemperie con l’esultanza logicamente molto prolungata, durante la quale i giocatori festeggiano sotto la curva e poi sotto la tribuna.

Con le due squadre ormai negli spogliatoi, entrambe le tifoserie prolungano la loro permanenza sugli spalti insultandosi a vicenda con cori sia calcistici che politici.

La Viterbese ha la possibilità di bissare il percorso dello scorso anno, quando arrivò in finale contro l’Alessandria, ma ovviamente ora tutte le risorse fisiche e mentali devono essere focalizzate a superare l’ostacolo Trapani in un doppio confronto che si preannuncia ricco di interesse.

Marco Gasparri