Allo stadio “Enrico Rocchi” di Viterbo è di scena il neopromosso Potenza che sta disputando un buon campionato dopo aver sollevato mister Ragno, allenatore della promozione, artefice di un inizio di campionato alquanto stentato.

Di contro la Viterbese si trova ancora all’ultimo posto, al pari della Paganese, ma con ancora otto partite da recuperare a causa dei ricorsi tristemente noti che l’hanno vista partire tre mesi più tardi. Spetterà a mister Sottili, subentrato all’esonerato Lopez, riportare la squadra gialloblù nelle posizioni che il presidente Camilli ritiene più congrue ai suoi investimenti.

Fortunatamente oggi la partita si disputa di domenica alle 14:30, orario più a dimensione di tifoso, soprattutto di quelli ospiti che dovranno affrontare un lungo viaggio per esser presenti.

La curiosità di vedere la risposta numerica dei potentini e come si organizzeranno i padroni di casa, mi porta nei pressi dello stadio con buon anticipo. Le strade, fortunatamente, sono chiuse solo parzialmente: scelta azzeccata da parte degli organi competenti, dato che ormai gli stadi non si riempiono più come anni fa e tutto può essere gestito molto più facilmente che in passato e con meno disagi per chi della partita non ha interesse.

Giornata fredda che minaccia pioggia e non invoglia minimamente ad andare allo stadio, però oggi Viterbo risponde benino, con la tribuna abbastanza piena, mentre l’enorme curva (troppo grande) presenta inevitabilmente dei grossi vuoti e gli ultras gialloblù, una sessantina circa, prendono posto come di consueto dietro lo striscione US VITERBESE 1908. Nella curva opposta i potentini entrano alla spicciolata e cominciano a farsi sentire con discreti cori e qualche manata fin da subito.

A livello coreografico i padroni di casa non offrono nulla di trascendentale, molto più colorati i potentini dalla parte opposta, grazie ad un numero notevole di bandieroni, bandiere e stendardi che sventoleranno per buona parte della gara.

Nella prima frazione i viterbesi cercano di farsi sentire maggiormente con cori secchi e tante manate d’accompagnamento. Qualche pausa di troppo, ma nel complesso il tifo risulta positivo. Nel secondo tempo la squadra viene in loro soccorso: Baldassin sigla il gol partita dopo dieci minuti e quindi il tifo sale soprattutto in termini di intensità. Anche le pause calano ed è indubbio che la ripresa risulti migliore in quanto a tifo.

I tanti lucani, dopo neanche una decina di minuti, effettuano una durevole sciarpata mista allo sventolio delle bandiere e dei bandieroni che risulta molto colorata e bella da vedere. Il loro repertorio passa da cori tutti abbracciati a discreti battimani, sempre con un comune denominatore: lo sventolio costante dei bandieroni.

Nel secondo tempo, nonostante lo svantaggio, replicano la sciarpata ancora una volta con buoni risultati, anche se li ho visti fare cose molto più sorprendenti da questo punto di vista. Terminano i restanti minuti con ancora maggiore intensità nella speranza vana di spingere la squadra al pareggio, ma comunque applaudendola alla fine dei novanta minuti e ricevendone gli applausi di ricambio.

Finisce qui una bella sfida, un confronto emozionante tra due tifoserie sicuramente molto diverse tra loro ma che comunque hanno messo tutto il proprio impegno e la propria voce sugli spalti, con i potentini che in particolare hanno dimostrato di essere tornati su ottimi livelli, nonostante i fasti del passato restino forse irraggiungibili, ma quello è un problema dell’intero movimento visti i tempi e la repressione che corrono.

Marco Gasparri