Parto da Albano Laziale intorno alle 17:30 in direzione Viterbo dove alle 20:30 è di scena la partita dei sedicesimi di finale valevole per la Coppa Italia serie C tra Viterbese e Ternana.

Ancora una volta sarà la pioggia la mia compagna di viaggio, ma nonostante ciò, arrivo con ampio anticipo nei pressi dell’ “Enrico Rocchi” di e subito mi accorgo che c’è tensione nell’aria, sintomo di quelle partite un po’ particolari.

Viterbese e Ternana tornano ad affrontarsi in una sfide ufficiali dopo diverso tempo. La partita non è un derby solo per via della differenza di regione, dato che i due centri distano tra loro neanche una sessantina di chilometri. Inoltre sono due città molto diverse tra loro, non solo per il credo politico – praticamente agli antipodi – ma anche per le differenze architettoniche, lo stile di vita e il “clima”  che si respira nei centri storici. Fattori ancora più marcato in passato.

Questi sedicesimi di finale di Coppa Italia di serie C sono solo il pretesto per cercare di superarsi a livello di gruppo, non solo sugli spalti ma anche fuori e infatti il servizio d’ordine questa sera è veramente pressante, con strade chiuse e camionette sparse nei punti nevralgici onde evitare qualsiasi contatto.

Davanti l’entrata della curva come di consueto si radunano gli ultras gialloblù e questa volta li vedo in buon numero già fuori il settore. Una volta messo piede in campo avrò conferma di tutto ciò vedendo la curva Nord, piena come non la vedevo nelle fasi finali dei play off dello scorso anno; per l’occasione non possono mancare le tifoserie amiche con cui condividono anche le stesse idee politiche: Latina, con la pezza LEONE ALATO, Lucchese con LA MEGLIO GIOVENTU’ LUCCA e Piacenza con lo stendardo riportante la sigla M.A.I. PRINCIPE PRESENTE.

Nel settore ospiti il grosso della tifoseria rossoverde entra una ventina di minuti prima del fischio d’inizio, accolti dalle grida di disapprovazione di tutto lo stadio e già da questo pregara.

A livello coreografico i viterbesi non si fanno trovare impreparati per l’occasione ed espongono un bandierone a sfondo bianco con strisce gialloblù ai lati, riportante la grande scritta IMMENSO AMOR, mentre nella parte alta della curva rimasta scoperta vengono sventolate diverse bandierine a tinta unica. Alcune di colore bianco, altre gialle ed altre ancora blu. Pochi istanti dopo verrà accesa una torcia sotto al bandierone che farà risaltare ancora di più lo spettacolo.

Dalla parte opposta i ternani, presenti in circa centocinquanta unità (i tifosi ospiti continueranno ad entrare anche dopo l’inizio della partita) colorano il settore grazie a tre bandieroni e qualche bandiera, accendendo una torcia.

Nel primo tempo nonostante una pioggerella fredda entrambe le tifoserie non si risparmiano di certo, con gli ospiti che esultano dopo appena tre minuti, grazie al gol lampo di Bifulco, accendendo nuovamente una torcia.

La partita prosegue non solo in campo ma anche sugli spalti e tra le differenze citate in precedenza noto anche quella nel tifare: se i viterbesi prediligono più i cori secchi ed a rispondere, accompagnati da braccia alzate, gli ospiti effettuano cori più prolungati accompagnando il tutto da normali battimani.

Questa sera la curva viterbese mi piace molto, evidentemente il numero dei presenti aiuta molto un certo tipo di impostazione canora cui i padroni di casa fanno uso. Nel frattempo i minuti passano e la pioggerella che prima era acqua si trasforma in neve, che cade dapprima in maniera leggera ma che con il passare del tempo si fa sempre più fitta ed insistente. Nonostante le difficoltà entrambe le tifoserie non si arrendono, continuando a tifare e sventolare i bandieroni oramai diventati pregni di acqua.

Sul finire della prima frazione la visibilità è sempre più difficoltosa, tanto che la curva rossoverde accende una torcia e la getta in campo. Con le squadre negli spogliatoi fortunatamente la neve dà tregua e cessa di cadere lasciando sul rettangolo verde una coltre bianca che ricopre completamente le linee del campo, tanto che l’arbitro con i due capitani, prima di dar inizio alla seconda parte della sfida, effettua un sopralluogo con le classiche prove del pallone, rinviando di un altro quarto d’ora l’inizio della partita.

Nonostante non ci sia nessuno in campo entrambe le tifoserie trovano il modo per riscaldarsi continuando ad intonare cori, qualcuno pure per mandarsi a quel paese vicendevolmente, passato un quarto d’ora l’arbitro rientra nuovamente in campo, questa volta accompagnato sia dai capitani che dai dirigenti di entrambe le squadre e decide di rinviare tutto con buona pace di chi avrebbe preferito giocare.

Benché la partita fosse stata sospesa entrambe le squadre tornano in campo per dirigersi sotto i rispettivi settori per andare a salutare ed applaudire le due tifoserie che intoneranno cori. Una volta rientrate le squadra negli spogliatoi, le tifoserie continueranno ad intonarsi cori contro, sia a livello di gruppo che politico, con i ternani che una volta tolti gli striscioni e pronti ad uscire lanceranno una nuova torcia sul terreno di gioco.

Cala così il sipario su questa particolare ed affascinate partita, in questo mercoledì di fine gennaio. Il prosieguo della sfida avrà luogo tra una settimana, sperando che le condizioni climatiche siano più clementi.

Marco Gasparri