Ormai alle battute conclusive della manifestazione tricolore di Serie C, come lo scorso anno la Viterbese prova ad arrivare fino in fondo alla competizione. Mentre lo scorso anno batté il Cosenza in un doppio affascinante confronto, questa volta a frapporsi tra i gialloblù e la finale ci saranno i siciliani del Trapani, che affronteranno nuovamente domenica prossima in trasferta in campionato.
La partita si disputa di mercoledì ma almeno si gioca alle 20:30, orario che sicuramente permette un’affluenza maggiore di tifosi allo stadio, ma mette in difficoltà gli ospiti in una trasferta già di suo non agevole sotto il piano logistico.
Arrivo con un buon anticipo e mentre i ragazzi della Nord di casa fanno aggregazione davanti agli ingressi, molti tifosi sono in fila per assistere a questa importante sfida. All’interno colpo d’occhio sicuramente interessante, con la tribuna praticamente piena e la curva discretamente occupata con gli ultras che, come consuetudine, si posizionano nella parte centrale.
Dal lato opposto, solo dopo il fischio d’inizio entrano 13 tifosi, a prima vista dei semplici appassionati venuti dalle regioni limitrofe. Oltre alle varie difficoltà tecniche, la curva granata vive un momento molto particolare dopo l’incontro ravvicinato con i leccesi e questa assenza lo rimarca. Nessuno striscione, “pezza” o vessillo alla balconata e durante l’arco della sfida non si ode nessun coro.
Così i viterbesi, salutato l’ingresso dei giocatori in campo con una bella sbandierata, risultano gli assoluti protagonisti, in assenza di contraddittorio. Nel primo tempo tifano molto bene senza fermarsi praticamente mai, cercando di spingere la squadra al vantaggio. Come nel loro stile effettuano un numero incredibile di battimani ad accompagnare i cori ed il colore non viene mai meno. Trovano spazio anche per alcuni cori goliardici dividendosi in due tronconi per poi riunirsi e “pogare”.
Nel secondo tempo, nonostante il risultato rimanga fermo sullo 0-0, l’incitamento non viene meno. Anche il gruppo degli ANTICHI VALORI, posizionato in tribuna, cerca in un paio di occasioni di far alzare la gente ed intonare un “Vi – ter – be – se, Vi – ter – be – se” accompagnandolo con applausi o movimenti di mani, cosa non facile per un settore notoriamente freddo.
Pur con un discreto tifo sugli spalti la partita sembra avviarsi sullo 0-0, ma a tre minuti dal novantesimo, il neo entrato Molinaro trova il gol su una delle poche disattenzioni della retroguardia siciliana, facendo gioire uno stadio che ormai non ci credeva quasi più.
Finisce con la vittoria di misura della Viterbese in questa semifinale d’andata, gli ultras giustamente festeggiano anche con la squadra recatasi sotto al settore. Appuntamento al return match tra due settimane con quest’unico gol da capitalizzare per raggiungere la seconda finale consecutiva. La distanza fra i sogni e la realtà, come cantava il grande Lucio Battisti: “lo scopriremo solo vivendo…”.
Marco Gasparri