Lascio il sole di Roma con i suoi 18 gradi per raggiungere Viterbo dove i locali si giocano i quarti di finale di coppa Italia serie C in gara unica contro il Vicenza.Arrivato con poco meno di un’ora di anticipo, mi rendo conto che il quadro meteorologico è completamente opposto, con pioggia leggera ed una temperatura di 12 gradi. Gli ultras viterbesi, dopo le gare contro il Giugliano del secondo turno ed il Pontedera degli ottavi di finale, avevano già ampiamente manifestato il proprio dissenso contro l’orario d’inizio di queste gare, ma la Lega continua a fare orecchie da mercante e ancora una volta si gioca alle 14:30. Per questo, nonostante l’importanza della partita, quei pochi ultras che riescono a entrare in tempo, espongono al centro della curva un grosso striscione con la semplice ma incisiva scritta: “ORARIO INDECENTE”. Allo stesso, per tutti i novanta minuti di gioco, farà seguito il silenzio più totale. Un vero peccato per la Viterbese, che in questi ultimi anni aveva sempre onorato al meglio questa competizione arrivando in finale contro l’Alessandria nel 2017-2018 e addirittura trionfando nella stagione successiva contro il Monza nella doppia finale.
I fatti danno ragione agli ultras dato che i biglietti staccati sono meno di quattrocento e paradossalmente hanno risposto meglio da Vicenza, dove al botteghino sono stati emessi sessantasei biglietti. Persa così una delle due controparti in questa sfida sugli spalti, mi concentro sugli ospiti che mettono piede in curva poco dopo il fischio d’inizio, sistemando celermente le diverse pezze che compongono la galassia di gruppi della Sud e non solo. Nel primo tempo il tifo è alquanto discontinuo con dei cori che vengono accompagnati da discreti battimani alternati a pause più o meno prolungate, ma a parziale scusante va detto che nella prima frazione ha piovuto abbondantemente per tutto il tempo.
In campo è netta la superiorità di valori degli ospiti, anche se la Viterbese sembra voler vendere cara la propria pelle. Ci pensa Scarsella nei minuti di recupero del primo tempo, a portare in vantaggio i veneti, e nei minuti iniziali della ripresa a raddoppiare e regalare al Vicenza la qualificazione alle semifinali di Coppa. Ovviamente gli ultras biancorossi esultano per entrambi i gol e nella seconda frazione vanno decisamente meglio, anche perché Giove Pluvio decide di dare tregua. Diversi battimani ad accompagnare i cori che con il passare dei minuti aumentano gradualmente d’intensità. A metà ripresa i vicentini effettuano una bella e notevole sciarpata che tengono alzata per diversi minuti ed inoltre, a sciarpata in corso, accendono una torcia ad esaltare il tutto.
Dopo i canonici minuti di recupero, l’arbitro fischia la fine delle ostilità ed i giocatori vanno a festeggiare sotto il settore dei propri ultras. Per la semifinale, il sorteggio ha scelto la Virtus Entella vittoriosa sul Renate per 5-2, che però si giocherà nel più classico doppio confronto andata/ritorno. Negli scampoli finali c’è capitan Giacomelli che va a donare un pantaloncino ai propri ultras e poi Alessandro Marotta che va a salutare i suoi vecchi ultras, i quali ricambiano applaudendo in maniera convinta: evidentemente il ricordo dei suoi trascorsi resta indelebile per entrambe le parti e subito dopo viene ripetuto il gesto del tifoso che gli offre una birra e lui che la beve come in quella bella trasferta di Trieste, nel novembre del 2019, con la vittoria per 3-0 e l’inedita esultanza che è diventata un cult.
Marco Gasparri





























