In questa prima domenica di febbraio, scelgo di tornare al calcio genuino e verace di provincia. Quale posto migliore di Velletri? La strada che mi porta verso la città castellana si colora di sfumature grigie, con il cielo che si fa sempre più cupo, quasi a minacciare pioggia da un momento all’altro, cosa abbastanza usuale nel paese laziale. Atmosfera d’altri tempi, perfetta per una giornata di calcio vero.
Dopo aver iniziato il campionato nel piccolo impianto che sovrasta lo stadio, i rossoneri – per scelta tecnica – avevano ricominciato a giocare allo Scavo. Tuttavia, da qualche settimana, in seguito all’esonero dell’allenatore e alla nomina di una nuova guida, la VJS è tornata nuovamente nello “stadietto” che ne ha ospitato le gesta in questi ultimi anni. E i suoi ultras, di conseguenza, nella minuta tribuna che dal punto di vista della compattezza e della partecipazione gioca senza dubbio un ruolo fondamentale.
Gli ultras veliterni si confermano un punto di riferimento per l’intera comunità cittadina, riuscendo nell’impresa di fare aggregazione attorno ai colori rossoneri. È un tifo fatto di passione autentica e identità collettiva, ben lontano dalle luci dei riflettori del calcio moderno.
A inizio partita i ragazzi nel settore si mettono in evidenza con una fumogenata di grande impatto: il fumo denso avvolge il settore per i primi minuti, regalando un colpo d’occhio suggestivo. Il sostegno alla squadra non conosce pause: cori incessanti e tamburi scandiscono il ritmo del match, accompagnando ogni azione dei rossoneri. Nel primo tempo, spicca un’iniziativa importante contro il Daspo fuori contesto: uno striscione ben visibile e diversi cori in solidarietà agli amici diffidati ma anche a tutti coloro i quali, negli ultimi mesi, sono stati destinatari di questo ennesimo provvedimento liberticida e palesemente fuori da ogni logica. Un gesto che dimostra, ancora una volta, come il calcio e il tifo a questi livelli riescano ancor più a incarnare la lotta per taluni diritti spessa calpestati in nome di un bel senso di fratellanza.
Il settore ospite, invece, rimane vuoto, senza alcuna presenza ultras. Un qualcosa di inaspettato, dato che da inizio stagione la compagine frascatana vanta un seguito sparuto ma abbastanza costante, in casa e in trasferta. Solo a pochi minuti dal fischio d’inizio verrà reso pubblico un comunicato con cui i supporter giallorossi comunicano la loro assenza per evitare eventuali rappresaglie preventive. Da sottolineare come tra le due tifoserie non esista alcuna rivalità e in occasione della gara d’andata non ci siano stati problemi nella città tuscolana, con le due fazioni che si sono ignorate, sostenendo le rispettive squadre.
Alla mezz’ora del primo tempo l’azione che decide la partita in favore della VJS. La rete dà ulteriore carica al pubblico, che si produce in una bella esultanza, “abbracciando” il marcatore attraverso la recinzione. I cori si fanno ancora più intensi. La partita prosegue combattuta, ma senza altri sussulti. Il triplice fischio sancisce la vittoria dei padroni di casa per 1-0. A gara giocatori e tifosi festeggiano insieme sotto il settore, consapevoli di aver ritrovato la giusta direzione dopo qualche battuta d’arresto e il cambio di guida tecnica. Questa domenica gli lascia in eredità tre punti preziosi e, soprattutto, la conferma di quanto sia bello immergersi in una realtà dove il calcio è ancora una questione di passione e cuore.
Marco Meloni