È la prima volta che metto piede allo stadio Parisi di Voghera e vista la discreta cornice di pubblico presente oggi per questo derby credo di aver fatto la scelta giusta, di aver scelto la gara giusta.
Voghera e Tortona difatti, nonostante siano la prima in Lombardia e la seconda in Piemonte, distano solo 18 km l’una dall’altra, pertanto è giusto parlare di derby.
Metto piede sugli spalti proprio al fischio d’inizio, giusto per vedere la coreografia dei padroni di casa che espongono un telo raffigurante il Duomo di San Lorenzo (monumento simbolo di Voghera) accompagnato dalla scritta “Orgoglio e Appartenenza”.
In gradinata nord dietro allo striscione Ultras Voghera è presente un bel gruppo molto compatto e colorato dalla presenza dei bandieroni GNV, Ultras Girls 2022 e Death Brigade.
Per quanto riguarda i tifosi ospiti, sono circa una settantina quelli presenti nel settore a loro dedicato, ma si limitano semplicemente a seguire la partita e sventolare un paio di bandiere, nonostante la presenza degli striscioni Lions Supporters, Sconvolts Derthona, Lucky Boys e Banda Vigu.
Proprio quest’ultimo gruppo è citato da uno striscione di sfottò esposto dagli ultras vogheresi. A metà primo tempo un secondo striscione è protagonista in gradinata nord, per ricordare il quarantesimo anniversario della scomparsa di Stefano Furlan con tanto di coro dedicato.
Nonostante come derby sia un po’ atipico, senza cori contro ad accentuare quel certo dissapore che traspariva dallo striscione, devo però dire che il tifo della curva di casa è davvero su buoni livelli, sia dal punto di vista canoro, sia dal punto di vista visivo, che infine come continuità. Una vera chicca per questa categoria, quasi una perla rara in un girone dove le tifoserie organizzate sono davvero poche.
Un vero peccato non poter dire lo stesso dei tifosi bianconeri che si sentono praticamente solo per l’esultanza al gol della propria squadra, che arriva dopo un quarto d’ora di gioco. La gara finirà poi proprio uno a zero in favore degli ospiti, che saranno dunque gli unici a gioie alla fine dei novanta minuti.
Alan Cacciatore