È cambiato molto dal giugno 2022 quando ero stato l’ultima volta a Innsbruck. Quella volta seguii anche il corteo alla fine della partita Wacker Innsbruck-Horn, mosso dalla speranza di salvare la società e prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, della grande fede della tifoseria neroverde. Tuttavia, dopo la retrocessione sul campo e l’inevitabile falimento, la ripartenza dalla Tiroler Liga (quarto livello della piramide calcistica locale) era il massimo obiettivo possibile. Così solo 5 anni dopo le partite contro Rapid Vienna o Sturm Graz, gli avversari si chiamano ora Mils, Kematen o Kirchbichl, tutti piccoli paesi per raggiungere i quali anche io ho bisogno di una carta geografica per capire dove sono situati.
In tutto ciò, i tifosi hanno continuato a viaggiare in grandi numeri verso i campi sportivi che di volta in volta li hanno ospitati, creando ovunque un’atmosfera particolare, sempre a sostengo della propria squadra, anche in assenza di risultati gratificante. Nel mentre non è stata trascurata nemmeno la battaglia per ravvivare i vecchi valori della società, in cui i soci sono il cuore e l’anima della stessa. E come se tutto questo non bastesse, nel frattempo il gruppo principale della “Tivoli Nord”, uno dei primi gruppi ultras in “stile italiano” nei paesi di lingua tedesca, i “Verrückte Köpfe”, ha annunciato il suo scioglimento ad inizio 2023, dopo 32 anni di militanza. Il riordinamento della Curva insomma, si aggiunge come missione supplementare a tutto il fardello di impegni e percorsi da seguire sulla via della rinascita…
Quando scendo dalla mia macchina, prossimo allo stadio, nere nubi annunciano tempesta che puntualmente, mezz’ora prima della partita, si abbatte accompagnata da lampi e tuoni su tutta la città. Tuttavia la partita inizia ugualmente solo con pochi minuti di ritardo rispetto al preventivato. Purtroppo il pubblico è notevolmente ridotto in confronto alle partite del girone di andata, quando la media spettatori si aggirava agevolmente sulle mille unità. La società ha inoltre il permesso di servirsi solamente di una tribuna, in virtù dell’accordo con i gestori dello stadio al fine di risparmiare qualche soldino (in quest’ottica anche la minore illuminazione durante la gara…) e, soprattutto, di scongiurare l’ipotesi di giocare in altri stadi. Oltretutto non esiste in tutta la città una struttura alternativa per giocare partite con una tifoseria organizzata, per cui il rischio concreto sarebbe stato quello dell’esilio in altri posti.
La Tivoli Nord resta vuota e la tifoseria si raccoglie in un angolo adiacente. Sono in circa 2-300 e si sistemano dietro lo striscione omonimo “Tivoli Nord”. Possono distinguersi anche le pezze del gruppo “Unterland” (con la lora sezione giovanile “Aspirante”), “Wacker Unser” e “Inventar”. Qualche bandiere viene alzata al cielo mentre all’inizio della partita appare lo striscione “das Vecchio Kuore wird für immer weiterschlagen” (il “Vecchio Kuore batterà per sempre“, con la V e la K evidenziate per alludere al disciolto gruppo storico neroverde). Vengono accese anche alcune torce per enfatizzare questo momento e lo striscione in questione, viene poi attacato per il resto della partita sui gradoni della tribuna Nord.
Il tifo susseguente risulta continuo e di buona qualità, non manca mai il sostegno per la squadra e i suoi tanti giovani giocatori. Durante il secondo tempo, alle spalle del settore caldo del tifo locale, appare un altro striscione per commemorare il 110° compleanno degli ex-campioni d’Austria ora costretti a questa amare attualità. Espongono inoltre lo striscione “Freiheit für alle Ultras” (Libertà per tutti gli ultras), colorato in rosso e nero per evidenziare i destinatari della loro solidarietà, ossia gli amici di Francoforte tratti in arresto dopo gli episodi di Napoli.
Gli ospiti di Kirchbichl sono stati seguiti da una cinquantina di sostenitori (ma nulla a che fare con il tifo organizzato) che a fine partita festeggiano un pareggio come se fosse una vittoria storica. Per il Wacker Innsbruck a questo punto, la promozione in Regionalliga è quasi irragiungibile e molto probabilmente il suo 110° anniversario dovranno festeggiarlo qui, nei bassifondi del calcio austriaco. L’unica certezza è, checché succeda, i ragazzi della Tivoli Nord non mancheranno né in questa e né in tutte le occasioni future a sostegno della propria squadra e della città.
Jürgen De Meester