Quasi alla fine della mia personale stagione calcistica, arriva l’opportunità di vivere da vicino un altro degli eventi particolari del calcio austriaco. Questa volta il viaggio mi porta nell’Oberland tirolese, a Tarrenz. Per essere più precisi, a Obtarrenz, un piccolo distretto raggiungibile solo attraverso un’unica, stretta strada di montagna. In fondo, ai piedi delle imponenti montagne, si trova un campo sportivo davvero meraviglioso. Poiché il club locale, l’FC Tarrenz, festeggia quest’anno il suo 50° anniversario, la lega calcistica tirolese ha deciso di organizzare qui la finale della Coppa regionale di quest’anno. Questa coppa, che viene giocata tra le società dilettantistiche (dal campionato Regionalliga in giù) di ogni Bundesland (regione federale), è grosso modo paragonabile alla Coppa di Serie D in Italia. Nella stagione successiva, i vincitori acquisiscono diritto a disputare la coppa principale, la Coppa ÖFB.
Anche l’incontro che vi si dispua, è piuttosto interessante: da un lato l’SVG Reichenau, l’eccezionale squadra terza classificata nella Regionalliga West, per lungo tempo unico club a poter dire la sua nell’appassionante duello di campionato tra l’Austria Salisburgo e l’SV Imst (per inciso a pochi chilometri da Tarrenz). Dall’altro lato, e questo è naturalmente il motivo principale che mi spinge ad assistere a questa partita, i neo-campioni del campionato tirolese dell’FC Wacker Innsbruck. Un vero e proprio derby stracittadino in montagna, insomma. Peccato solo che il Reichenau non abbia una tifoseria organizzata…
Poco dopo aver raggiunto il campo sportivo sotto un sole splendente, inizia la finale femminile, dopo che quella degli juniores si era già svolta in mattinata. Così guardando un po’ di calcio a margine, posso già dare un’occhiata più da vicino all’impianto. In realtà, il campo sportivo accanto alla clubhouse è costituito da sole tre lunghe file di panche sul lato lungo dello stesso. Tuttavia, per la partita di oggi e per il previsto ampio afflusso di tifosi del Wacker, sono state erette due tribune in tubi d’acciaio. Ovunque ci fosse ancora un po’ di spazio, sono state montate delle piccole “tribune” con impalcature e pallet di legno che restituiscono un’atmosfera forse un po’ rustica, ma di sicuro molto passionale e popolare.
Circa un’ora prima del fischio d’inizio, appena terminata la cerimonia di premiazione della squadra femminile del SV Innsbruck, la curva destinata ai tifosi del Wacker inizia a riempirsi. Centinaia, no, migliaia di tifosi si apprestano a riempire gli spalti. Anche oggi presenti gli amici di Thun, Francoforte e Obermais, facilmente riconoscibili dalle maglie di colore diverso rispetto ai tantissimi sopraggiunti in maglia neroverde, rispondendo positivamente all’appello della Tivoli Nord di presentarsi in largo anticipo e con indosso i propri colori sociali. Gli striscioni del gruppo vengono dispiegati e appesi sulle ringhiere, le bandiere cominciano a sventolare e si alzano i primi canti coordinati.
Quando le squadre fanno il loro ingresso in campo, una folla impressionante di diverse migliaia di spettatori si accalca tutt’intorno al terreno di gioco. I tifosi del Wacker attirano subito l’attenzione con una coreografia che prevede un telone copricurva e alcuni fumogeni, organizzata dal gruppo Wacker Unser che ha un legame speciale con il luogo della finale. Oltre alla sua “Sexion Tarrenz” infatti, viene esposto per l’occasione un ricordo per Manni, un membro del loro gruppo deceduto nel 2019 e originario proprio di Tarrenz.
Guidati da tre instancabili lanciacori, i ragazzi di Innsbruck danno vita a un’ottima performance, alzando ripetutamente le braccia in aria per battimani compatti e intonando cori ad alta voce. Nel primo tempo non succede poi molto altro, fino a poco prima dell’intervallo, quando un giocatore del Wacker viene allontanato con un cartellino rosso. Non proprio il miglior viatico in una finale di Coppa… Ciononostante, anche nel secondo tempo la squadra neroverde riesce a tenere il passo, per la gioia dei tifosi che anche in questo secondo frangente risultano molto rumorosi. Nel secondo tempo c’è inoltre spazio per un altro striscione per Manni, poi i cori riprendono subito con rinnovata e grande intensità.
Quando, a circa un quarto d’ora dalla fine, il portiere calcia direttamente nella rete avversaria un lancio lungo, la gioia nel settore Wacker è smodata e irrefrenabile, accompagnata da urla di esultanza, abbracci, grandi applausi, pirotecnica. Purtroppo per loro, però, le torce non fanno in tempo a spegnersi che il Reichenau pareggia. Da quel momento in poi, sia la squadra che i tifosi sugli spalti mostrano segni di cedimento e sembrano quasi sollevati e felici di arrivare almeno ai rigori (da regolamento, non erano previsti i tempi supplementari).
Anche qui si assiste a un’ondata di emozioni: dopo un paio di reti, un giocatore del Wacker per primo tira ben oltre la porta. Pone rimedio il portiere, che era subentrato nel frattempo, salvando l’equilibrio con una parata. Tuttavia, dopo il secondo errore del Wacker, la coppa è andata definitivamente al Reichenau. Grande gioia tra i pochi sostenitori al seguito della squadra di quartiere di Innsbruck, mentre nella curva neroverde, la delusione prende il sopravvento sui volti di molti. Nonostante tutto, la squadra viene ugualmente festeggiata sotto la curva: era la prima sconfitta dopo oltre un anno, e contro un avversario forte e di livello. Non si può dimenticare che solo poco più di un anno fa erano ancora in quinta divisione e il club lottava per la sopravvivenza, mentre attualmente ha ritrovato la terza divisione e una base societaria più stabile e sostenibile, suffragata anche dal recente e significativo aumento del numero di spettatori (e dalla partecipazione in curva).
Rimango ancora un po’ in campo mentre gli spalti vanno svuotandosi lentamente e molti si godono un ultimo drink, sotto un sole ancora piacevole. Tra l’altro, anche oggi la polizia era presente solo in numero ridotto e poco visibile, il che – oltre al fatto che tutti potevano muoversi liberamente in tutto il perimetro – ha contribuito a rendere ancora più rilassata l’atmosfera generale. Quando il fresco comincia a farsi sentire, salgo in macchina e torno indietro lungo quell’unica stretta strada di montagna. Come spesso accade in Austria, l’intera macchina organizzativa è risultata ben studiata e lontana dall’isteria di tanti grandi eventi, permettendo a tutti di vivere la giornata a proprio modo e senza censure, limitazioni, settori blindati o altre assurdità. Il calcio sa essere ancora un bellissimo sport quando nessuno decide di interferire con stupidi provvedimenti repressivi.
Jürgen De Meester




































