Mentre la stagione regolare volge al termine e l’incertezza aleggia sulle tre squadre ancora in corsa per il Championship Group, coda del campionato in cui le prime in classifica si giocano titolo e accesso all’Europa, sabato 12 aprile a Winterthur si è svolta una partita piuttosto insolita e storica. Infatti, durante la partita contro il Lausanne-Sports, le due curve hanno celebrato l’unione che le lega da 20 anni.
Per comprendere meglio questa amicizia, devo fare una digressione sulle amicizie tra i gruppi svizzeri.
A differenza dei propri vicini tedeschi e italiani, il movimento ultras svizzero non ama particolarmente le amicizie intramurali. Ciò è dovuto senza dubbio alla barriera linguistica molto significativa in Svizzera (il famoso Röstigraben, o barriera del Rösti che divide anche culturalmente la parte francofona da quella germanofona); una piuttosto pronunciata sindrome del beduino (amico del mio nemico, nemico del mio nemico…) molto sentita soprattutto nei piccoli gruppi; il divario di potere tra le curve grandi e piccole, che spinge queste ultime a creare rivalità per esistere…
Ciò non ha tuttavia impedito ad alcuni gruppi di stringere legami con club della Svizzera romanda, della Svizzera tedesca o ticinesi. Pensiamo in particolare all’amicizia che lega la Section Ouest dell’Lausanne HC ai Ragazzi della Nord (sciolti nel 2019) dell’HC Lugano; la Section Grenat del Servette FC con la Teste Matte (sciolte nel 2023) dell’FC Lugano, rapporto brutalmente interrotto sempre nel 2023; i tifosi del Lausanne-Sports con i loro omologhi di Winterthur; i Sedunum (ex Red Side) di Sion con la scena ultras di Chiasso; o la tifoseria del Wil con quella dello Sciaffusa…
Ma torniamo a questo legame molto speciale che unisce i tifosi del Winterthur e dell’LS. Sebbene i primi contatti risalgano agli anni ’90, l’incontro del 16 luglio 2005 segna l’inizio dell’amicizia vera e propria. Secondo alcuni resoconti dell’epoca, i membri della Bierkurve srotolarono uno striscione con la scritta “Bentornati in Lega B”, congratulandosi così per l’appena avvenuto ritorno del Lausanne-Sports, un club tradizionale del calcio elvetico (Traditionverein, come direbbero i tedeschi), nell’anticamera dell’élite calcistica dopo il fallimento del 2003.
Mentre i Losannesi e gli Eulacher si invitavano a turno a feste alcoliche, nel settembre 2008 un gruppo di hools del Winterthur rubò lo striscione del Blue-White Fanatic Kop. Fortunatamente, la Bierkurve pose fine all’accaduto e decise di restituire lo striscione ai propri amici. Tocca poi aspettare altri otto anni e una trasferta dei Rot-Wiis a La Praille di Ginevra nell’ottobre 2013, perché i BWFK e gli 8400, due gruppi con una tendenza al “fanclub”, ufficializzassero questo legame. Seguiti, qualche anno dopo, dai gruppi ultras Loz Boys e Locals Winterthur.
Le partite tra le due squadre danno dunque immancabilmente vita a scene di fratellanza, che si tratti di canti in lode dei due club, dei rispettivi nomi cantati a squarciagola dal pubblico, di scambi di bandiere… Un clima bonario che va anche oltre le curve, visto che non è raro vedere tifosi di entrambe le fazioni scambiarsi sciarpe, adesivi, ecc.
Nonostante la situazione sportiva dell’FCW sia purtroppo preoccupante (6 punti di distacco dall’11° posto), si è deciso di festeggiare i 20 anni di amicizia sabato 12 aprile, in occasione della trasferta dei valdesi allo Schützenwiese. Per questo motivo, le due tifoserie si adoperano in grandi coreografie, non prima di essersi date appuntamento a un aperitivo-grigliata davanti alla Bierkurve, sotto uno splendido sole. Entrambe le parti possono così celebrare la loro unione in un mix di franco-tedesco-inglese, senza preoccuparsi della decisiva partita che attende le due squadre. In effetti, una vittoria sarebbe essenziale per entrambe, sia per l’FCW che punta a salvarsi, sia per l’LS che spera ancora di disputare il Championship Group all’inizio di maggio.
Sono le 17:55 quando i giocatori entrano in campo. Un’enorme bandierone copricurva “Lausanne Winterthur” viene issato sull’immenso settore dei distinti laterali, mentre un’altro bandierone “20 Jahr” (20 anni), circondato da una corona d’alloro, viene issato al centro utilizzando delle carrucole fissate al tetto. Tutto ciò accompagnato da un’enorme nuvola di fumo rosso dal lato della Bierkurve e blu dal lato degli ospiti.
L’atmosfera è piuttosto buona, le due curve si strappano le corde vocali e le due squadre creano qualche occasione anche se, lo ammetto, dopo una giornata così, so fa fatica a tenere alta l’attenzione verso il campo, specie quando al ventesimo minuto viene organizzata una poderosa torciata dalla Bierkurve fino al settore ospiti, come ovvio omaggio ai 20 anni.
Purtroppo la partita aveva bisogno di un vincitore e, pur con un margine minimo, sono i Löwen (leoni) locali a spuntarla, spinti dalla di riconquistare con ogni mezzo il posto che dà accesso allo spareggio salvezza, anche se pure il Grasshoppers che lo precede in classifica, ha vinto. Inutile perciò dire che la trasferta di sabato sera a Zurigo, sale già prepotentemente al centro delle discussioni del post-partita. Tale coda finale, è inoltre all’insegna dell’amicizia con un centinaio di Losannesi che si radunano presso la Bierkurve, tra gli applausi dei Rot-wiis. Dopo qualche shot, qualche birra e tante piacevoli chiacchiere, giunge il momento di lasciare Winterthur per tornare nella capitale olimpica, allo scoccare della mezzanotte, come nelle favole. Niente principesse che fuggono però, ma solo a rimbombar per l’aria l’eco e il ricordo del coro “Lausanne et Winti!”
Maxime Michelet















































































