In prossimità del Natale, turno infrasettimanale della Serie A con il Napoli di Sarri che va a far visita alla Fiorentina. Un incontro che al di là degli interessanti risvolti tecnico-tattici, fra due squadre molto interessanti e ricche di talento, riporta d’attualità il confronto fra due piazze che non hanno mai fatto mistero di odiarsi. Dopo anni in cui Napoli ha boicottato la tessera del tifoso in maniera compatta, da questa stagione una parte della tifoseria ha optato per la sua sottoscrizione e la differenza fra i settori ospiti napoletani del recente passato e quello odierno è a dir poco abissale. È più o meno la stessa distanza siderale che intercorre fra la Napoli da commedia e cliché e quella che gli ultras hanno da sempre rifuggito, cercando di smontare il prototipo fi tifoso con tre sciarpe annodate dalla testa alle gambe come “Quel ragazzo della curva B” di Nino D’Angelo. In verità Napoli ha continuato ad avere sempre un seguito molto numeroso in trasferta, in questi anni, a dispetto dell’assenza degli ultras, ma quest’oggi la differenza è evidente in termini di qualità. Nel colore, nella gente, nelle facce, nell’approccio alla partita e al tifo, vissuto senza dubbio in maniera meno estemporanea del tifoso medio.

Molto bella anche la Fiesole in questa sera, che veste il suo vestito migliore, sfoggiando una semplice coreografia iniziale ma dall’impatto visivo davvero notevole. Ne segue una bella sera di tifo, vivo e continuo, alimentata oltre che dalla rediviva rivalità che ritorna con il ritorno in trasferta dei campani, anche per la contesa in campo che è a dir poco spettacolare e che si conclude con uno scoppiettante 3 a 3, che lascia più di qualche recriminazione in seno alla tifoseria, che proprio negli ultimissimi istanti si vede raggiungere sul pareggio, addirittura su rigore, dopo che aveva già fatto la bocca alla vittoria.

Il momento topico della gara sugli spalti, invece, è stato senza dubbio nello striscione esposto dai napoletani e scritto in lingua tedesca con cui, gli stessi, hanno espresso solidarietà a Berlino, appena colpita da un duro attacco terroristico molto simile a quello avvenuto a Nizza. Una solidarietà che, senza dubbio, può ritenersi universale e condivisa non solo dai presenti all’incontro, ma anche da tutto il resto del popolo delle curve, al netto di considerazioni geopolitiche troppo complicate e non di certo di nostra pertinenza.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Sauro Subbiani.