Dopo l’ultima volta che sono stato ospite del WSG Tirol a fine febbraio di quest’anno (sempre contro lo Sturm Graz), visitare nuovamente il Tivoli nell’ambito di una partita casalinga del Wattens è stata più una coincidenza. In qualche modo avevo il sospetto che avrei assistito a una copia esatta dell’ultima partita, sopratutto perché i presagi erano simili, o forse anche più chiari: i Tirolesi, penultimi in classifica, che lottano per rimanere in Bundesliga opposti ai campioni in carica, vincitori della coppa, attuali leader del campionato e qualificatisi persino per la fase campionato della Champions League…
Ad animarmi forse di più, era la curiosità di capire lo sviluppo della scena dei tifosi a Wattens. Non solo perché giocano un altro anno in Bundesliga (e non è scontato per loro trovarsi nettamente al di sopra del Wacker Innsbruck, la più blasonata compagine della regione) ma anche perché in realtà, ero rimasto sorpreso in un’amichevole estiva contro il Bayern quando, nel settore ospiti (all’epoca si giocava a Unterhaching), apparve un gruppetto dietro il grande striscione “Wattener Sportgemeinschaft“ che offrì anche un po’ di tifo e accese qualche fumogeno. E così il mio primo sguardo entrando nello stadio, è stato subito rivolto nell’angolo dove avevo in qualche occasione trovato il supporto attivo dei “Wattener”, trovandoci… niente! Senza nemmeno la possibilità di chiedere se il gruppo organizzato esistesse ancora o se sarebbe tornato attivo quando se ne sarebbe presentata di nuovo l’opportunità, semplicemente perché non c’era assolutamente nessuno che avrebbe potuto darmi delle risposte…
Così il mio sguardo è andato a cercare rassicurazioni e conforto nella direzione opposta, al settore ospiti. E sì, anche in questo caso ho riscontrato una sorta di copia della partita della scorsa stagione: settore quasi completamente pieno (non male dopo un viaggio di circa 5-6 ore e contro un avversario non proprio attraente), i noti striscioni dei gruppi al loro solito posto e le bandiere sventolanti che conferivano al settore una certa compattezza. Per questa volta hanno completamente rinunciato a speciali intermezzi coreografici o pirotecnici, una decisione comprensibile visto l’avversario sul campo e la totale indifferenza sugli spalti. Il tifo però è risultato comunque costante e rumoroso, sempre accompagnato dalle bandiere e da una sciarpata splendidamente eseguita, anche se i favoriti della vigilia hanno sofferto non poco contro i tirolesi che hanno combattuto coraggiosamente su ogni palla. Alla fine, però, tutto questo non è bastato per impedire allo Sturm di portarsi i tre punti a Graz, punti festeggiati ampiamente dai tifosi e dalla squadra essendo questa l’ultima partita prima dello stop invernale.
Quindi alla fine, è risultata davvero una copia quasi perfetta dell’ultima partita di febbraio. Non solo in termini di freddo pungente, classifiche e risultati, ma anche sugli spalti, se si confrontano le immagini del settore ospiti tra loro (e anche quelli del settore di casa purtroppo). Non è solo un caso. Si può certamente considerare molto costante il livello di tifo dei tifosi e degli ultras dello Sturm Graz. E non è necessariamente un male: un buon tifo non deluderà o annoierà mai…
Jürgen De Meester