Dal momento che il Wacker Innsbruck si ritrova attualmente impelagato nelle categorie dilettantistiche, l’unica possibilità rimasta per avere le più importanti tifoserie della Bundesliga austriaca in zona, è quella di seguire le partite del WSG Tirol com’è attualmente denominato il club, che ha cambiato nome e stemma per l’ultima volta nel 2021 quando lo sponsor di lunga data Swarowski si ritirò e anche il nome della nota azienda di cristalli venne rimosso e diviso da quello della squadra.
Ho già raccontato molto sulla storia di questa società sportiva aziendale, che continua a riconoscere ancora come tale il club di Wattens nel suo complesso, ma non il dipartimento di calcio professionistico che è stato scorporato. Ne avevo parlato durante la mia visita alla partita contro il LASK Linz nel novembre 2019 e l’ultima volta che ero stato qui in tempi di Covid (contro il Rapid Vienna) quasi due anni fa.
Con il bel tempo e le montagne appena innevate è giunto dunque il momento di fare di nuovo una visita al Tivoli, dove oggi l’SK Sturm Graz si presenta come avversario. Circa un’ora prima dell’inizio della partita, raggiungo lo stadio, che oggi ha aperte solo la tribuna per i tifosi locali e il settore ospiti. La Tivoli Nord (sul cui tetto le montagne innevate offrono uno sfondo meraviglioso) viene tenuta libera come sempre quando il Wacker non vi sta giocando, mentre l’ultimo spazio di tifo a sostegno del WSG Tirol che si trovava nell’angolo nord-est, dove alcuni fedelissimi si riunivano dietro lo striscione “Wattener Sportgemeinschaft” non esiste più.
Nel frattempo, il WSG è riuscito ad affermarsi in Bundesliga per diversi anni e quindi a diventare la squadra di calcio di più alto livello del Tirolo, cosa che però non è stata accompagnata da un aumento significativo del numero di spettatori. Per troppo tempo, l’ombra dell’FC Wacker Innsbruck, che ha avuto molto più successo per molti anni, ha rappresentato un ostacolo troppo ingombrante…
Il settore ospiti si riempe di circa 4-500 tifosi dello Sturm. Ovvio, tutti i gruppi principali della curva sono presenti e si riuniscono dietro i rispettivi striscioni. Per tutta la durata del gioco, presentano un tifo intenso e continuo con cori melodiosi, diretto da un eccellente “tamburista” e accompagnato da un mare di bandiere sempre in alto. Due sciarpate ben eseguite e l’inno stiriano cantato intensamente dopo la partita, quando la squadra raccoglie sotto la Curva il meritato applauso per la vittoria, sono gli elementi che completano un buon tifo per una normale partita di calcio dal punto di vista dei tifosi, senza troppi stimoli aggiuntivi. I tifosi di casa, fra i quali purtroppo non c’è più un tifo organizzato, si limitano a qualche coro spontaneo sull’onda emozionale della partita.
In campo, gli ospiti dominano nettamente la scena: oltre a due gol rapidi e altri due traverse colpite, non lasciano una sola vera possibilità alla squadra di casa. Troppa la differenza tra la seconda (che pochi giorni prima si era anche qualificata agli ottavi di finale di Conference League) e la penultima in classifica. Tuttavia, rispetto per il WSG che prova ad aumentare la pressione, soprattutto dopo l’intervallo, creando alcune occasioni e colpendo anche un palo, ma che in definitiva non riesce a ribaltare la gara, nemmeno quando si ritrova in superiorità numerica.
Solo pochi minuti dopo il fischio finale sono già seduto in macchina, uno dei pochi benefici di gare con un basso seguito e coinvolgimento di spettatori locali, miglior viatico per coprire l’ora e mezza che mi separa dalla prossima partita di hockey su ghiaccio sul lato tedesco del confine.
Jürgen De Meester