Si veleggia verso un finale di campionato che si preannuncia spettacolare, sia in zona promozione che in zona retrocessione. I giochi sono apertissimi con parecchie squadre che dovranno lottare fino all’ultima giornata per garantirsi un posto al sole. La Salernitana è una squadra che si trova nel limbo, deve dare un occhio alle retrovie ma, visti gli ultimi risultati, può ambire anche alla zona play off, mentre il Pisa necessita di punti per allontanarsi dalla zona caldissima.

Tutti i biglietti disponibili del settore ospiti vengono venduti ed ancora una volta viene a galla la problematica relativa alla capienza dell’Arena Garibaldi, ormai inadatta ad ospitare un incontro di serie B. Sicuramente l’instabilità societaria in questo frangente ha giocato un ruolo di primo piano visto che per tutta l’estate, più che pensare ad una minima ristrutturazione dell’impianto, si è pensato ad iscrivere la squadra al campionato.

I Salernitani perciò polverizzano i biglietti a loro disposizione e chi proprio non vuole mancare all’evento trova posto in tribuna coperta.

Ad inizio partita poca gente in Curva Nord, dove prosegue lo sciopero degli ultras contro le diffide. Anche nel settore ospiti si contano un centinaio di persone che evidentemente hanno raggiunto la città della Torre con mezzi propri.

Di giornata in giornata cresce l’attenzione verso la gradinata, settore che ormai spalleggia la curva e prova ad incitare la squadra nei diversi frangenti della partita. Il feeling che si è instaurato tra le varie componenti, tifosi – ultras – cittadini, ha portato ad iniziative molto partecipate che hanno messo sotto i riflettori le diverse problematiche, sia a livello societario, sia per quanto riguarda diffide e strumenti del tifo.

Oggi, ad inizio partita, la gradinata si presenta con una bella sciarpata ed uno striscione: “Con la voce per il Pisa, con il cuore per gli ultrà. Pisa non si piega”, a voler ribadire la propria vicinanza alle questioni prettamente ultras.

Gli ultras salernitani fanno il loro ingresso nel settore ospiti pochi secondi dopo l’inizio delle ostilità. Già dalle prime battute si capisce che a livello numerico sono messi bene ed infatti in pochi minuti aprono un lungo striscione, fanno quadrato dietro di questo e chiamano a raccolta anche quelle persone che avevano già preso posto sui gradoni. Il primo coro dei granata è per il Siberiano, figura storica del tifo salernitano, poi è un susseguirsi di cori e battimani per un mix davvero ottimo. Pochissime pause, tifo sempre propositivo e cori che hanno bisogno solamente di essere dettati per alzarsi fragorosi e, complice il silenzio dei padroni di casa, il tifo granata è impressionante per la coralità e per l’intensità dimostrata.

I salernitani sono un blocco unico, la voce è l’indiscussa protagonista della giornata, tanti cori per squadra e città, tutti molto seguiti, anche da quelle persone che si sistemano ai fianchi del gruppo principale. Poco colore, una sciarpata eseguita in maniera impeccabile nei primi minuti della partita e poi riproposta sul finire dell’incontro, qualche bandiera, un fumogeno acceso nel secondo tempo ma in definitiva gli ospiti puntano tutto sull’incitamento e, ad onor del vero, fanno ampiamente il proprio dovere. Trovare un neo alla loro prestazione è impresa ardua, sarebbe stato interessante vedere numericamente come sarebbero stati se avessero avuto a disposizione più tagliandi.

Gli ultras della Curva Nord fanno il loro ingresso ad inizio ripresa, qualche minuto per attaccare striscioni e pezze in curva ed intorno al decimo parte il tifo: anche in questo caso i primi cori sono autentici boati. In barba alla recente diffide, la curva si presenta ancora esaurita con il tifo che si alza senza troppi problemi. Come da consuetudine, uno striscione spiega i motivi della protesta che ha portato gli ultras a ritardare sia l’ingresso in curva, sia il tifo verso la squadra: “Scelta difficile, sofferta, necessaria. Ma come tutti…liberi di tifare. Come, dove e quando ci pare”.

Tra una selva di bandiere e cori sempre molto partecipativi, la Curva Nord non dimentica Matteo Bagnaresi, l’ultras del Parma morto nel 2008 in una piazzola di un autogrill: “Ciao Matteo” è lo striscione che viene esposto a centro curva. In questo pomeriggio i padroni di casa non mancano di lanciare messaggi ed infatti il terzo striscione della giornata ricorda un amico di Carrara prematuramente scomparso in un incidente di lavoro e che purtroppo non potrà mai vedere suo figlio: “Nel cielo di Carrara una stella ti guida. Benvenuto Gabriele”.

Il tifo dei padroni di casa continua ad alzarsi senza troppi problemi ma anche sull’altro versante non c’è un momento di pausa per una “battaglia” che risulta parecchio avvincente.

Sul terreno di gioco è la Salernitana a passare in vantaggio ed a gelare il pubblico di fede nerazzurra. Gli ospiti prendono ulteriore linfa da questa segnatura. In Curva Nord c’è un momento di sbandamento con solamente lo zoccolo duro che prosegue nell’incitamento ad oltranza, mentre una buona fetta di pubblico è presa dallo sconforto. Del resto perdere tra le mura amiche una partita così importante non è proprio il massimo. L’ultimo pensiero dei padroni di casa viene rivolto ai diffidati, infatti un coro in loro favore è accompagnato dall’ultimo striscione esposto: “Forza ragazzi anche per chi non può entrare ancora di più dovete lottare”

La Salernitana porta via i tre punti, i giocatori fanno festa sotto il proprio settore, mentre il pubblico di casa in linea di massima tributa alla squadra applausi e cori di incitamento anche se specialmente dalla gradinata si alza qualche fischio, magari dettato più dalla paura di retrocedere che non dalla prestazione fornita dai giocatori.

Anche in curva c’è qualche frizione tra chi opta per il sostegno incondizionato e chi vorrebbe iniziare a cambiare registro; per il momento la linea che passa è la prima, anche se ovviamente tra gli sportivi c’è paura di poter perdere la categoria.

In definitiva due tifoserie in un ottimo periodo di forma, entrambe possono dire di aver onorato l’appuntamento e possono proseguire il loro cammino. A testa alta.

Valerio Poli.