Seconda edizione del torneo di calcio a 6 organizzato dagli Acid Boys, gruppo dei distinti a sostegno della Cavese. Teatro della manifestazione è il campetto dell’Annunziata che, per questo evento, si ritrova gremito in ogni ordine di posto, compresi i posti in piedi o quelli improvvisati intorno al rettangolo di gioco.
Lo striscione che campeggia ai margini del terreno dove ci si sfida rincorrendo un pallone, sintetizza perfettamente il senso di questa manifestazione, non a caso è la stessa frase che gli organizzatori hanno scelto come motto anche per il materiale prodotto e donato ai partecipanti. “L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo” ovviamente non è rimasto solo un facile slogan, ma un atto concreto, visto che l’intero ricavato della serata è stato devoluto in beneficenza, diviso a sostegno di due diverse cause di cui si è circostanziato precisamente in tal sede, ma di cui si preferisce non fare troppa pubblicità all’esterno, perché è il gesto in sé quel che conta e non farsi belli con esso.
Prima della finale viene srotolato uno striscione di sostegno per Salvatore Crupi, l’amico fraterno messinese rimasto coinvolto in un terribile incidente d’auto poco più di un anno fa, dal quale ne uscì dopo un coma che aveva tenuto tutti con il fiato sospeso per la preoccupazione. Oltre a “Sasà”, uno striscione ricorda anche Marco e con lui tutti quei compagni di strada che pur non essendo più materialmente con loro, continuano a vivere nelle idee e nelle azioni di chi quella strada la percorre ancora con ostinazione e coerenza.
Tante le torce, i fumogeni, i cori per una serata indimenticabile all’insegna della fratellanza, dell’allegria e della solidarietà, a dimostrazione che ultras è qualcosa di molto più profondo di quello che i giornalisti e l’opinione pubblica dipingono nel loro luogo comune fatto di sola violenza. Ultras è molto altro e ancora di più. Ultras è qualcosa di assai distante da quello che le loro poveri menti riescono a concepire e non è un caso se tuttora questo movimento resiste all’usura del tempo e alla feroce repressione esasperatasi nell’ultimo periodo.

Attilio Rufolo.