Diciannovesima giornata del campionato di serie C girone A, si sfidano due squadre e due tifoserie toscane che recentemente hanno dimostrato di essere in una buona forma. Gli aretini, nonostante i guai societari, fino ad oggi hanno palesato un attaccamento ai colori invidiabile, mentre gli ospiti son tornati ad affollare lo stadio dei Marmi nelle partite interne e, soprattutto nei derby regionali, hanno portato in giro numeri più che discreti.

Pomeriggio soleggiato ma freddo che coincide con l’anniversario degli Ultras Arezzo che compiono ventidue anni di vita, traguardo di tutto rispetto in un’epoca dove portare avanti un gruppo, con tutto quello che ne consegue, è impresa ardua. Eppure gli Ultras Arezzo sono ancora in vita, vivi e vegeti, capaci ancora di portare in giro per l’Italia quello spirito innovativo ed il loro credo che, obiettivamente, va al di là della retorica. Una risposta forte a chi continua ad affermare che gli ultras sono finiti: magari si sono evoluti, sono cambiati, ma indubbiamente anche la società muta divertimenti, mode e quant’altro, non vedo perché non debba anche cambiare il modo di intendere lo stadio. Altrimenti si fa il gioco dei vecchi che continuano ad affermare che i tempi andati sono sempre stati i migliori.

Per l’occasione gli ultras Arezzo portano allo stadio il vecchio striscione con la scritta in corsivo su sfondo grigio, striscione che ha girato, quando ancora le autorizzazioni non si sapeva cosa fossero, una buona fetta di stadi d’Italia, campionato, coppa Italia o amichevole che fosse, perché almeno in un aspetto nel passato si era rigidi: la trasferta non andava mai saltata!

Anche la Fossa tributa il giusto omaggio agli amici di curva, un semplice striscione è il modo migliore per omaggiare coloro con i quali si è condiviso gioie e dolori. Gli ospiti invece si presentano ad Arezzo con numerose pezze, immancabile quella che ricorda Lauro Perini, lo storico ultras carrarino deceduto per una grave malattia nel 2001. Il gruppo resta compatto, in alcuni frangenti, nonostante il numero, si fanno sentire chiaramente per alcuni cori ben fatti, poi si fanno notare per una sciarpata.

Il pareggio raggiunto in extremis dall’Arezzo ha il pregio di far esultare la Curva Sud, mentre lascia il contingente ospite con l’amaro in bocca per una vittoria sfumata sul filo di lana.

Foto di Sauro Subbiani