Con l’Alessandria che comincia a soffrire il ritmo infernale fin qui tenuto e segnare qualche battuta a vuoto, una gara come quella interna contro la Cremonese, altra accreditata alle prime posizioni, l’Arezzo misura il proprio spessore e le proprie velleità di accedere alla cadetteria, almeno attraverso la porta di servizio dei playoff.
La Curva di casa presenta un buon colpo d’occhio, le presenze all’interno dello stadio arrivano di poco sotto la soglia delle tre mila unità. Lo scenario notturno permette alla tifoseria amaranto di dare sfoggio di qualche torcia, a valorizzare i tanti bellissimi due aste.
I cremonesi entrano invece a partita iniziata e con la propria squadra già in vantaggio. Il settore ospiti si presenterà spoglio di ogni striscione o pezza: all’ingresso non è stato fatto passare lo striscione “Indegni” che avevano già esposto in casa contro l’Alessandria, per cui hanno deciso di non esporre niente.
Non mancheranno i messaggi di affetto fra gli stessi tifosi ospiti e i padroni di casa, che non si faranno pregare per rispondere per le rime. Nel secondo tempo la “Fossa” ricorderà il caro Pao, mentre in campo la squadra amaranto non riuscirà a riequilibrare le sorti della contesa e riacciuffare lo svantaggio subito al nono minuto.
Sauro Subbiani.