La partita e la giornata nuvolosa sono di quelle che t’invitano a fare altro, questo sabato pomeriggio. Per dover di cronaca, all’ultimo momento decido di marcare presente anche in questa partita interna al “San Nicola”.
Anche a ridosso del fischio d’inizio, negli altri settori dove non c’e la stessa affluenza della Nord, si entra senza code o particolari intoppi.
Appena entrato denoto a malincuore un settore ospiti completamente privo di tifosi. La speranza che possano arrivare magari in ritardo viene smorzata con il passare dei minuti. Prevedibile l’assenza della Curva Nord che non ha sottoscritto la tessera, ma non mi aspettavo disertasse la trasferta anche la Curva Est e i vari club, presenti spesso fuori casa con tanto di striscione; ignoro i motivi precisi ma immagino siano ascrivibili alla forte polemica che sta montando in questi ultimi tempi verso la proprietà Longarini.
Ne viene fuori, dunque, un settore completamente assente di tifosi e paradossalmente a nessuno sembra importargliene, a differenza di quando lo stadio viene raggiunto da un singolo temerario che riesce a far più notizia di un settore vuoto, chiuso o stracolmo.
Per fortuna lo stadio è tenuto vivo dalle solite 15.000 presenze, numeri importanti in Serie B, anche se l’enormità del “San Nicola” li fa sembrare pochi all’impatto visivo. Sciarpata iniziale che risulta fiacca, classica conseguenza dell’abitudine di buona parte del pubblico di arrivare a partita in corso. Ne deriva che la Curva si riempie solo qualche minuto dopo il fischio d’inizio. Si denotano comunque anche in Curva alcuni spazi vuoti, dovuti sicuramente alla poca importanza degli avversari e all’orario che fa desistere parecchi.
In campo non c’è partita e tutto gira bene anche in Curva, dove si può senza dubbio dire che la prestazione è stata più che accettabile. Bella carica a vedersi, la Nord non manca di scaldare l’atmosfera accendendo qualche torcia. Punte di Amarcord quando vengono rispolverati diversi cori che non si sentivano da anni. Il brutto e immancabile corollario avviene al momento del goal, quando l’urlo di gioia del pubblico viene smorzato da una musica fuori luogo, sparata ad alto volume: la vomitevole colonna sonora perfette per questo calcio sempre più malato.
Massimo D’Innocenzi.