Dopo parecchi anni torno con piacere allo stadio Rino Mercante di Bassano, dove dopo gli anni vissuti ai vertici della Serie C e la travagliata conclusione dell’era Rosso, conclusasi prima con la fusione con il Vicenza e poi con la quasi contestuale scomparsa del calcio, c’è poi stata una rinascita della compagine giallorossa ripartita da zero o quasi. Anni duri che hanno allontanato gli occasionali ma che allo stesso modo hanno fatto stringere ancora di più i legami ai colori della propria città a quanti hanno scelto di non abbandonare nonostante le categorie e i paeselli in cui si andava a giocare.

Gli Ultras, il Gruppo Grappa Bassano, sono fra quelli che non hanno comunque mai smesso di sostenere i giallorossi e dopo il vittorioso spareggio nella finale del campionato di Eccellenza della scorsa stagione, contro il Progresso di Castel Maggiore, sono stati premiati con il ritorno dell’FC Bassano in serie D, categoria certamente più affascinante da affrontare, sia in campo che per quel che concerne i gradoni.

Nel girone C di quest’anno per esempio, ci sono tifoserie navigate ed interessanti come Chioggia, Mestre e ovviamente Treviso. Questi ultimi arrivano oggi nella città del Ponte con cinque punti di distanza dalla vetta e rinnovate ambizioni di promozione. I bassanesi invece per questa stagione possono accontentarsi (viste anche varie vicissitudini societarie nell’ultima estate) di vivere un campionato tranquillo, salvarsi presto e magari prendersi qualche bella soddisfazione negli anni a venire, costruendo un mattone per volta e pianificando senza fretta.

È una laterale est diversa quella che ritrovo, sicuramente maturata e ancora più ultras negli atteggiamenti. Il numero dei ragazzi presenti è sensibilmente cresciuto. Ovvio questi anni di anonimato non hanno aiutato a portate gente in una piazza già molto particolare per il calcio e che fa da sempre tanta fatica a trovare nuove leve. Chi c’è comunque ci crede e tanto basta. Anche i fatti del 2022 prima della partita a Castelfranco Veneto contro il Giorgione pesano, ragion per cui da oltre un anno il Gruppo Grappa, oltre alla propria pezza, porta sempre anche quella per i “Diffidati”. Venendo al tifo propriamente detto, i bassanesi cantano praticamente per tutti i novanta minuti: sono poco colorati rispetto ad un tempo, questo sì, ma molto più chiassosi. Con grande festa alla fine per una vittoria di prestigio, 2-0, contro i più quotati trevigiani.

Mi sento in dovere di annotare che allo stadio manca la presenza del super tifoso giallorosso e leader dei Fedelissimi Gian Antonio Bertoncello, prematuramente scomparso quasi un anno fa. Una persona che, anche se non ultras, era una figura a cui tutti nel tifo a Bassano erano affezionati. Una passione fortissima la sua, che era impossibile non percepirla.

Da parte opposta ottimo il seguito dei tifosi giunti dalla Marca. Circa 250 persone. Dopo tanti anni giocati in categorie umilianti per una città come Treviso, ecco che la serie D, finalmente, appare come un nuovo inizio da cui per poter ripartire ed ambire a categorie più consone alla tradizione e alla città. I bianco-blu sono compatti e dietro alle loro pezze portano avanti uno stile ispirato ai veronesi di qualche anno fa. Bandiere a due aste e cori all’inglese la loro linea. Il tifo si è dimostrato di qualità per tutta la durata della partita. Poco altro da aggiungere, se non vivi complimenti.

Marcello Casarotti