Allo stadio “Degli Ulivi” di Bitonto, per la settima giornata di andata del campionato di Serie D girone H, si affrontano le matricole Bitonto e Fasano. In un pomeriggio dalla temperatura tipicamente autunnale sugli spalti sono presenti un buon numero di spettatori, circa ottocento, tant’è che la tribuna risulta quasi completamente piena. L’incontro si disputa davanti ad una sola tifoseria in quanto, come nel girone di ritorno dello scorso anno, è stata vietata la trasferta agli ospiti.
In campo, dopo qualche minuto, la gara si sblocca subito con il vantaggio degli ospiti, ma malgrado la doccia fredda subita, il tifo dei locali è più che buono: i cori per spingere i ragazzi in campo sono effettuati in maniera forte e anche potente, risultano pure abbastanza continui. Sono eseguiti anche tanti battimani accompagnati con il tamburo e svariati cori per i rivali di Fasano e di Trani.
Il settore appare ben colorato, diversi striscioni e diverse pezze presenti in balaustra con i due bandieroni sempre al vento per tutta la gara e qualche bandiera. Il sostegno nella seconda frazione di gioco subisce un calo anche se rimane molto continuo. Un po’ dopo la mezz’ora del secondo tempo, sul terreno di gioco, il Bitonto segna la rete del pareggio e successivamente a ciò, oltre a riaccendersi in campo, la gara si riaccende anche sugli spalti con i cori che vengono accompagnati pure dalla restante parte della tribuna.
Da segnalare nel finale anche l’esecuzione di una sciarpata, in verità non molto fitta, e tanti cori a favore dei diffidati. La gara sul rettangolo verde si decide tutta negli ultimi minuti, allorquando sono proprio gli ospiti a riportarsi in vantaggio, dopo che all’inizio del secondo tempo avevano pure fallito un calcio di rigore, con un repentino contropiede che fissa il punteggio sul 2 a 1.
Al triplice fischio, i giocatori di casa, nonostante sconfitti, vanno a salutare i propri sostenitori, fermandosi qualche istante sotto il settore, mentre gli ospiti si ritrovano a festeggiare i tre punti appena conquistati solamente con i dirigenti e lo staff della società.
Testo di Federico Longo.
Foto di Federico Longo e Riccardo Dibiase.
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