Circa 18.000 le presenze a questo derby dell’Appennino fra Bologna e Fiorentinain cui, come capita in tutte le partite interne dei rossoblu, l’unico settore sempre tutto esaurito è la Curva. Dopo la tradizionale sciarpata con cui tutto il settore accompagna e saluta l’ingresso dei giocatori in campo, vengono accessi una ventina di fumogeni a barattolo, una metà di color blu (lato tribuna) e un’altra metà di color rosso (verso i distinti). Una fumogenata dal “flavour” molto anni ’80 in cui, per diversi minuti, la visibilità della curva era pressoché nulla.
Quando il fumo si dirada, nella zona dei Mai Domi viene issato uno striscione per incitare i giocatori viste le precedenti prestazioni tutt’altro che esaltanti. Subito dopo un altro striscione sormonta la zona della Vecchia Guardia per criticare l’operato della terna arbitrale designata nella partita precedente con il Napoli, rea di aver mal operato in alcuni episodi giudicati dubbi. Buono il tifo vocale che raggiunge buoni picchi soprattutto nei cori offensivi per poi lentamente sfumare in potenza in ragione dell’ennesima brutta prestazione da cui scaturisce una logica sconfitta.
Da Firenze presenti poco più di 500 tifosi, la parte più calda dei quali arriva poco prima dell’inizio della partita. Tantissime pezze, almeno una ventina, e tante altre bandiere a due aste e bandieroni di varie dimensioni. Buono il tifo per tutti i 90 minuti con parecchi cori anti Bologna protrattisi fino al fischio finale.
Da segnalare, infine, che fra il 10° ed il 15° minuto, i tifosi viola hanno cominciato ad abbandonare il proprio settore per poi ritornare sui propri passi: oggetto della questione la disputa attorno ad una serie di pezze su cui gli addetti alla sicurezza hanno avuto da ridire in quanto non autorizzate. Per fortuna alla fine ha prevalso il buonsenso e dopo una lunga discussione, i tifosi hanno appunto ripreso posto sui gradoni, godendosi la bella vittoria della Viola, una bella boccata d’ossigeno dopo la batosta interna subita dal Verona.
Luigi Bisio