In occasione di Bologna-Juventus, come prevedibile, si va verso il sold out, con i biglietti esauriti in pochi giorni già in prevendita. Il servizio d’ordine attorno allo stadio viene addirittura raddoppiato, in ragione anche dei precedenti piuttosto tesi fra le tifoserie.

Mentre arrivano quasi in contemporanea i pullman dei giocatori nel parcheggio dell’antistadio, quello del Bologna viene accolto con applausi ed cori, mentre quello Juventino con insulti di ogni genere ed un piccolo petardo che in poco tempo, di bocca in bocca e per la solita stampa cialtrona che per uno scoop anche presunto inventerebbe qualsiasi cosa, diventa una bomba carta che avrebbe stordito i giocatori bianconeri influendo sul loro rendimento in campo. Visto che per descrivere l’ignobiltà dei media non ci sono parole, stendiamo giusto un velo pietoso.

In diverse zone delle stadio (in tribuna, in curva Bulgarelli e nei distinti) sono stati allestiti dei banchetti per vendere dei bomboloni (8.000 pezzi) il cui intero ricavato servirà a sostenere Erika, una ragazza affetta da una rara malattia che richiede cure e una costosa operazione in America. Ovviamente le bombe carta inventate fanno sempre più rumore sui giornali della solidarietà vera ed attiva degli ultras ma, come detto, alla disonestà dei giornalisti nostrani siamo ormai abituati.

Quando manca circa un’ora alla partita, le due curve sono già quasi piene e naturalmente i primi cori ad essere lanciati sono quelli offensivi reciproci di vario genere.

Dopo la lettura delle formazioni la curva del Bologna accende diversi big flash e fumogeni sparsi in tutto il settore, che questa volta partecipa in maniera davvero massiccia. Mentre la coreografia prosegue, vengono anche lanciati diversi fuochi d’artificio e la BGV espone lo striscione “CON VOI A TESTA ALTA!”, mentre tutte le varie bandiere e le due aste di tutti gli altri gruppi, continueranno a sventolare per diversi minuti.

Pochi minuti dopo, dalla zona della Vecchia Guardia, appare il lungo striscione “MA CHE NE SAI DI FEDE E PASSIONE PER UNA VOLTA CHE NON LA GUARDI IN TELEVISIONE”.

In curva, nella zona degli URB, si nota la presenza di alcuni ragazzi del Ravenna, con la loro pezza al seguito, oltre ai tedeschi del Bochum, gemellati ormai da qualche anno.

Verso la fine del primo tempo, dalla zona centrale dello stadio, si leva un messaggio significativo contro la repressione: “ARRESTI, SORVEGLIANZE, DASPO INVENTATI. QUESTI I VERI REATI”; bersaglio dell’invettiva alcuni recenti episodi in cui dei ragazzi sono stati diffidati o, peggio ancora, sottoposti a sorveglianza speciale per dei semplici quanto presunti cori, che di certo non si possono addebitare con sicurezza ai reali esecutori, ma nel paese del processo alle intenzioni, tocca fare il callo anche al processo al labiale.

Il tifo di giornata, visto anche l’avversario che riesce a risvegliare e raccogliere l’aiuto dei distinti, risulta molto partecipe soprattutto, ed ovviamente, quando parte il coro “CHI NON SALTA È JUVENTINO”, in cui solamente il blocco di tifoso bianconeri rimangono seduti ed immobili.

Al triplice fischio, vista anche l’ottima prestazione del Bologna, che ferma la striscia di infinite vittorie Juventine, la squadra viene salutata da un lungo e scrosciante applauso mentre passa sotto la curva.

Venendo al settore ospiti, come al solito risulta pieno, con tutti i gruppi principali del tifo juventino al proprio posto con i loro striscioni. Vista anche la corposa presenza di tifosi provenienti da tutta Italia, viene aperto anche il settore cuscinetto e tutta la “San Luca”, per un totale di 5-6.000 presenze, con tantissimi bianconeri anche nei distinti e in tribuna.

A cantare, purtroppo, non sono però tantissimi e la partecipazione si riduce per lo più alle sole prime dieci file, con 4-5 lanciacori che, spalle al campo, cercano di spronare la curva in cori di incitamento alla squadra, spesso contrastati ottimamente dal tifo di casa, oggi in giornata di grazia.

Fabio Bisio.