Bologna-Parma, l’ultimo derby in Serie A della Via Emilia (l’antica strada di epoca romana che partendo da Rimini attraversava appunto tutta l’Emilia per poi finire a Piacenza), quest’anno ha gli umili connotati di una sfida salvezza. Si gioca alle 12.30, alla presenza di poco più di 20.000 persone frutto anche di diverse promozione in cui prima si acquista il biglietto e maggiore risulta il risparmio.

Grande ovazione per Sinisa Mihalovic, che sta lentamente recuperando dalla mole di pesanti cure per i suoi noti problemi di salute. Oltre agli applausi e ai cori, si apre anche il lungo striscione “AVANTI SINISA NOSTRO GUERRIERO”, nella zona centrale dove sono solitamente di stanza i “Mai Domi”.

Altro striscione nel corso della partita, ma di carattere polemico contro gli steward per un episodio avvenuto agli ingressi dello stadio ma su cui non si evincono notizie più precise oltre quello che il messaggio lascia trasparire. Tifo lodevole, visto l’andamento della squadra, e parecchi anche i cori offensivi. Quando una buona parte dello stadio stava già defluendo, pensando all’ennesima sconfitta, arriva all’ultimo secondo l’insperato pareggio festeggiato dai meritevoli rimasti sugli spalti con un “Chi non salta è parmigiano”.

Da Parma, la maggior parte dei tifosi raggiungono il capoluogo emiliano con un treno di linea, giungendo allo stadio circa mezz’ora prima della partita con una presenza che si attesta a circa 900 persone. Tante pezze di piccole dimensioni per loro, al centro delle quali padroneggiano i “Boys” con relativo bandierone e altre bandiere più piccole. Durante l’intervallo, un lungo striscione ricorda “Piccio”, storico tifoso gialloblu scomparso due anni fa, amato e mai dimenticato da tutta la sua tifoseria. Tifo canoro che dura per tutta l’arco dell’incontro, salvo rimanere impietriti per il pareggio all’ultimo secondo quando già tutti assaporavano il dolce gusto della vittoria nel derby.

Luigi Bisio