Ore 13,00, prima partita in casa e l’emozione insperatamente si riaffaccia allo Zecchini; è una di quelle classiche occasioni da non perdere, l’unico obiettivo è far volare il cuore dei tifosi.
Ore 14,00 salta la biglietteria elettronica del Caffè Porta Vecchia, allo Zecchini si fanno solo i biglietti per i tifosi ospiti, non rimane che l’Habanera.
Ore 15.01; anche all’Habanera il collegamento fa i capricci, riprenderà circa un quarto d’ora più tardi ma dai tifosi in attesa è percepito come un time out per acquisire il biglietto. Il Nervosismo sale, la speranza scende, non rimane che giocare l’ultima carta dello Stadio; tutti davanti ai cancelli nella speranza che qualcosa accadrà.
La Nuorese passa in vantaggio, Zotti pareggia ma fuori dai cancelli tutto questo arriva come una telecronaca in differita, qualcuno protesta ma dai più parte un coro per Max Pincione, gli addetti corrono verso la tribuna Vip, i Carabinieri vedono davanti a loro solo tifosi delusi e danno alla gente modo di sistemarsi tra le due entrate senza accalcarsi alle inferiate.
Dalla curva si alza un grido quanto mai esaustivo: “O ma sono cento persone, fatele entrare!” poi accade qualcosa che in questi ultimi quindici anni, sarebbe stato inimmaginabile: Il presidente in maniche di camicia scende trafelato dalla tribuna, si presenta davanti ai tifosi con una mazzetta di biglietti senza nominativo e li consegna agli addetti per distribuirne uno a uno; come pane e pesci.
Ore 15.40; tutti entrano in curva e il settore diventa un po’ più biancorosso, nessuno può dire di aver perso l’onda emotiva, nemmeno uno può dire: “Basta volevo ritornare ma non torno più”. Max Pincione è diventato anche l’uomo dei biglietti; adesso però per la seconda in casa evitiamo le corse dell’ultimo minuto; c’è ancora tempo per fare l’abbonamento, Zio Max lo merita.