A volte è proprio assurdo. Fabio è stato un uomo di quelli che in silenzio conducono un’esistenza dalla misura incalcolabile. Ma nonostante quel silenzio dettato dall’essere meravigliosamente spontaneo, la cifra dell’umanità, della solidarietà, della bontà di Fabio non saranno mai dimenticate. È una storia d’amore finita con la più terribile e imprevedibile fragilità della vita. 
Ciao Duka, per sempre la “Tessera Quattrocentoquattordici” del Lebowski.