Partita di fondamentale importanza per i ragazzi di Beppe Angelini, che stasera dovranno confermare sul campo di meritare la leadership della classifica, appena conquistata scavalcando il coriaceo Matelica.
L’avversario di turno, nell’anticipo serale che precede la pausa natalizia, è l’ostico Giulianova, guidato in panchina da un ex bianconero, Domenico “Nico” Stallone. Quest’ultimo, allenatore fuori dagli schemi convenzionali del calcio, è da tenere d’occhio visti i recenti successi ottenuti con il Monticelli dei miracoli prima, e alla luce della nuova impegnativa avventura sulla panchina del Giulianova, oggi.
Non male per uno che, come lui stesso ci tiene a sottolineare, fa l’allenatore per hobby: nella vita, infatti, Stallone è un quotato dirigente d’azienda.
La vigilia del match è stata scossa dalla notizia della scomparsa di una figura molto nota nell’ambito della tifoseria bianconera, Lucio di Cesenatico, al secolo Enrico Aldini, autore dello storico inno dell’A.C. Cesena, il tormentone “Forza Cesena” (conosciuto anche come “Gol, gol, gol, Cesena gol”) che la Gialappa’s Band aveva reso famoso ai tempi di “Mai dire Gol”.
Lucio di Cesenatico, soprannome che gli fu attribuito durante gli anni della sua attività con l’Orchestra Casadei, scrisse l’inno del Cesena all’inizio della stagione di serie B 1986/’87, quella della promozione in serie A con mister Bolchi, ottenuta al termine di una lunga cavalcata che culminò con la storica finale-spareggio disputata a Luglio, a San Benedetto del Tronto e vinta a spese del Lecce.
E fu proprio in occasione di quegli spareggi promozione che il suo inno divenne famoso tra i tifosi bianconeri, al punto che la società romagnola, presieduta all’epoca dallo storico presidente Edmeo Lugaresi, decise di adottarlo come inno ufficiale del club Romagnolo.
Col tempo, anche la Curva Mare l’aveva fatto suo, cantandolo abitualmente all’ingresso delle squadre in campo.
Oggi, per l’occasione, prima dell’inizio della partita, gli altoparlanti del Manuzzi trasmettono “Forza Cesena” a tutto volume, come ai tempi di Edmeo Lugaresi.
Ed anche la Curva Mare, ad inizio gara, rende omaggio a Lucio di Cesenatico, intonando a lungo lo storico coro che, stavolta, viene cantato da tutto lo stadio.
Di sicuro, da lassù, Lucio di Cesenatico avrà sorriso compiaciuto, al pensiero che il suo Cesena non l’ha dimenticato.
I novanta minuti in campo, come da copione, si trasformano nell’ennesima battaglia, con i giocatori bianconeri impegnati nel tentativo di scardinare la porta giuliese.
Dal canto loro gli ospiti, in maglia giallorossa, danno il 110%, nel tentativo di fare il colpaccio e portarsi a casa un successo prestigioso.
La Curva Mare sospinge i bianconeri in campo da par suo, con tanti cori, battimani e sbandierate, a cui fanno da contorno i bagliori rossi delle torce accese sugli spalti, ma il primo tempo si chiude a reti inviolate.
Il maggior spessore tecnico dei bianconeri di Beppe Angelini, viene fuori nel secondo tempo, quando darà i suoi frutti, prima all’11° minuto, con la rete di Rutjens e poi, al 46°, quando un manipolo di ultras, posizionati nella parte inferiore della curva, tornano a sfidare il freddo umido mettendosi a cantare a torso nudo e Biondini, entrato da poco in campo, decide di ripagarli con il goal che scrive la parola fine su una partita bella e combattuta, tanto in campo quanto sugli spalti.
Dall’altra parte del Manuzzi, gli ultras giuliesi si fanno notare con una bella prova di tifo.
Presenti in buon numero e sempre sul pezzo, seguono la partita tenendo i loro stendardi sempre in bella vista.
Il loro sostegno vocale è fatto perlopiù di tanti cori secchi e, ogni tanto, non manca qualche reciproco scambio di gentilezze con i ragazzi romagnoli presenti nella parte bassa dei Distinti.
Il motivo del contendere, forse, alcune amicizie personali tra gli ultras giuliesi ed esponenti della curva Costa di Bologna.
Giangiuseppe Gassi