Serata di grande tifo sugli spalti del Manuzzi, in occasione del posticipo serale della domenica.

In mancanza del classico match clou domenicale della serie A, per via degli impegni della Nazionale “sperimentale” affidata temporaneamente a mister Di Biagio, si ritrovano una di fronte all’altra due tifoserie che, di questi tempi, non sfigurerebbero affatto nella massima serie del calcio italiano.

Dalla vicina Perugia, come di consueto negli ultimi anni, sono davvero in tanti ad affollare la Curva Ferrovia per quello che da alcuni viene definito il “derby della E45” (dal nome della superstrada che collega direttamente le due città).

Ma questa sera, non è solo il numero dei presenti sugli spalti che rende onore alla tifoseria perugina, quanto la mole e la qualità del tifo espresso a sostegno dei giocatori biancorossi con il Grifo sul cuore.

Notevole, infatti, è il sostegno vocale che si traduce, soprattutto per tre quarti del primo tempo, in veri e propri boati, a cui partecipano quasi tutti i sostenitori assiepati nella parte alta della curva ospiti e che arrivano sempre forti e chiari agli undici in campo in maglia rossa e calzoncini bianchi.

Il tifo della Nord perugina, coordinato da tutti i principali gruppi ultras biancorossi, cala giusto un po’ verso la fine della prima metà di gioco.

La ripresa, per quanto non sugli stessi ritmi e livelli del primo tempo, è ancora caratterizzata da un buon tifo di marca perugina che, dopo l’inevitabile doccia fredda seguita al goal del momentaneo vantaggio romagnolo, trova nuovo entusiasmo grazie al successivo goal del pareggio che riporta in equilibrio il match.

Nel finale di partita, si assiste ad una sciarpata biancorossa molto bella e partecipata, che chiude in bellezza una gran prova di tifo.

Alla fine dell’incontro, giustamente, i giocatori del Perugia si recano sotto il settore assiepato dai propri sostenitori per salutare ed applaudire chi li ha incoraggiati dal primo all’ultimo minuto.

Sul fronte opposto, i padroni di casa non sono certo da meno, con una Curva Mare in grande spolvero che accoglie l’ingresso in campo delle due squadre con una grande torciata che riporta tutti indietro nel tempo di almeno vent’anni.

Il divario tecnico tra le due squadre c’è e si vede, con il Cesena che arranca ed è costretto a contenere le incursioni degli ospiti, inseguendoli in giro per il campo per buona parte del match.

La Curva Mare fa ciò che deve, stringendosi attorno ai propri giocatori ed incitandoli a gran voce per tutto l’arco dei novanta minuti, senza un attimo di sosta, al solo scopo di incoraggiarli e trasmettere quella giusta carica che potrebbe riuscire a colmare il divario tecnico tra le due squadre.

Ed è proprio a questa grinta mista a rabbia, proveniente dalla Curva che si aggrappano i ragazzi di mister Castori ogni qualvolta riescono a recuperare un pallone o a stroncare un tentativo di attacco, per poi ripartire a loro volta verso la porta perugina.

Pensate che stia esagerando?

Forse. Ma forse no. Visto che quando il Cesena si porta in vantaggio, a sorpresa, con una rete messa a segno dal bianconero Schiavone sotto la curva occupata dai sostenitori perugini, la prima cosa che fa lo stesso autore del goal è quella di lanciarsi in una corsa sfrenata attraverso tutto il campo (che se fosse stata cronometrata avrebbe di sicuro messo in discussione il primato di Usain Bolt sui 100 metri!) e che si arresta solo davanti alla Curva Mare, dove raccoglie l’abbraccio e l’ovazione dei suoi tifosi.

La gioia dei bianconeri, come già accennato, dura giusto l’arco di qualche minuto, fino al goal del pareggio perugino che riporta i sostenitori romagnoli con i piedi per terra, consapevoli del fatto di dover continuare ad incitare la propria squadra fino alla fine, nella speranza di portare a casa almeno un punto.

E la Curva Mare non delude.

Continuano incessantemente i cori e lo sventolio di bandiere, intervallati da un paio di belle sciarpate, fino al fischio finale che manda le due squadre sotto la doccia.

Ultima annotazione, infine, per l’altra faccia del tifo bianconero, ossia quei ragazzi che si raggruppano abitualmente nella parte bassa del settore “distinti”.

Questa sera sono in ottima forma. Numerosi e compatti come nelle occasioni speciali, si prodigano più del solito nel sostenere la loro squadra del cuore, oltre a dedicare le consuete attenzioni ai sostenitori ospiti presenti nel settore adiacente.

Giangiuseppe Gassi