La Curva Mare “itinerante” stavolta è di scena a Forlì per la seconda partita casalinga del neonato Cesena FC nel torneo di serie D 2018/2019.

La modesta capienza dello stadio Morgagni di Forlì (3.500 posti), ben al di sotto rispetto al numero dei soli abbonati del Cesena FC, ha spinto la società bianconera a non far valere le tessere annuali in occasione delle gare casalinghe che i ragazzi di mister Angelini disputeranno lontano dalle mura amiche.

Malgrado ciò e malgrado la bella domenica di sole, di quelle da trascorrere ancora al mare per godere degli ultimi scampoli d’estate, sono circa 2.500 i sostenitori romagnoli che assistono al match odierno contro i cugini della Sammaurese, squadra che solo fino a pochi mesi fa fungeva da “sparring partner” dei bianconeri in occasione delle rifiniture infrasettimanali.

Ed invece, per un assurdo scherzo del destino (con la complicità della precedente gestione societaria), Cesena e Sammaurese si sono ritrovate improvvisamente avversarie nello stesso girone di serie D.

Mettiamola così, tecnicamente si tratterebbe di un derby, anche se è davvero difficile considerarlo tale, visto che San Mauro Pascoli è da sempre un feudo bianconero.

Così come sono storicamente buoni, se non ottimi, i rapporti tra il Cesena calcio ed i giallorossi sammauresi, che spesso hanno accolto tra le loro fila, per farli maturare, una parte dei giovani provenienti dal vivaio del “Cavalluccio”.

Quindi, più realisticamente, nel caso della sfida tra Cesena e Sammaurese la definizione corretta sarebbe quella di “friendly derby”, tutta un’altra cosa rispetto alle rivalità dei bianconeri con Rimini e Ravenna.

Il pubblico presente quest’oggi, insolitamente numeroso da queste parti, trasforma il piazzale antistante la tribuna e la gradinata in una sorta di filiale dei dintorni dello stadio Manuzzi, per la gioia dei baristi locali.

La tribuna del Morgagni si presenta gremita quasi in ogni ordine di posti ed anche la dirimpettaia gradinata, divisa in due settori, separati tra loro ma entrambi aperti al pubblico di fede bianconera, è pressoché al completo, perlomeno nella metà in cui prendono posto i gruppi della Curva Mare e tutti quei tifosi che hanno voglia di sostenere a gran voce il Cesena FC.

Come già era avvenuto in occasione delle partite amichevoli estive, in Coppa Italia e durante la prima, movimentata trasferta abruzzese in casa dell’Avezzano, al fianco degli undici bianconeri di Beppe Angelini non ci sono solamente i sostenitori provenienti da Cesena città, ma anche rappresentanze di tante altre località, dal nord al sud della Romagna, ognuno con il proprio drappo al seguito.

Dai Viking di Forlì, che quest’oggi fanno gli onori di casa, ai ragazzi di Lugo, Cervia, Forlimpopoli, Gambettola, Bellaria Igea Marina, Misano Adriatico/Riccione e, addirittura, da Viserba (quartiere a nord di Rimini!).

Ma ci sono anche i tifosi provenienti dai comuni dell’Appennino romagnolo (Meldola su tutti), quelli che vivono in provincia di Bologna e, neanche a farlo apposta, i ragazzi della San Mauro Pascoli bianconera con il loro “due aste” scritto in dialetto romagnolo (San Mevar).

Ma di sicuro, oltre a quelli da me citati, di cui si vedono esposti i drappi, tanti altri sono i sostenitori bianconeri presenti questo pomeriggio a Forlì e provenienti dai quattro angoli della Romagna, malgrado la categoria mediocre in cui si trova costretto oggi il Cesena FC.

Il tifo dei bianconeri è come sempre su buoni livelli, un lusso per la serie D, fatto di tanti cori, cantati a squarciagola da una buona metà della gradinata.

Tanti sono anche i battimani e ben due le belle scarpate che colorano di bianconero il loro settore, al pari delle bandiere che sventolano incessantemente dall’inizio alla fine.

Con il risultato del campo già in archivio dopo i primi quaranticinque minuti di gioco, grazie ad un secco e perentorio 4 a 0, la Curva Mare “itinerante” si rilassa un po’ nel corso del secondo tempo, anche se non smette mai di incitare i propri beniamini a cercare il goal della cinquina.

Una bella consolazione, soprattutto dopo la cocente sconfitta patita pochi giorni prima in quel di Matelica, a seguito di un goal dei padroni di casa messo al segno al novantacinquesimo minuto di un match che si era giocato senza la presenza di tifosi del Cesena, a causa del divieto imposto dalle autorità per punire gli incidenti avvenuti in quel di Avezzano.

Dalla prossima in casa si ritornerà a giocare tra le mura amiche del Manuzzi ed allora, solo allora, si potrà capire realmente quanto i sostenitori del Cesena sapranno mostrarsi fedeli ed appassionati alle sorti della loro squadra del cuore, anche nell’inferno della serie D.

Giangiuseppe Gassi