A Pisa arrivano le prime diffide post Pisa – Brescia e la città, curva in primis, è sul piede di battaglia. Varie le iniziative che animano la settimana ed immancabilmente arrivano fino alla domenica o comunque al giorno della partita.
L’avversario odierno è quel Latina che naviga a livello societario in pessime acque ed ovviamente la precarietà societaria si riversa sul terreno di gioco, con la squadra impelagata nei bassifondi della classifica, obbligata a far punti per allontanarsi dalla zona pericolosa.
Curva di casa completamente disadorna. Gli ultras ritardano l’ingresso nel settore ed i presenti sono quei tifosi che decidono comunque di entrare per godersi l’incontro dall’inizio. I pontini fanno il loro ingresso pochi minuti prima del fischio d’inizio del direttore di gara, un paio di cori offensivi verso gli avversari e poi via a fare un bel quadrato dietro lo striscione “Latina”. Con il cuore della Curva Nord assente, gli ospiti hanno terreno fertile per farsi sentire e fin dall’inizio non fanno mancare il proprio apporto canoro.
Il primo coro è l’inno di Mameli con qualche braccio che rimane un po’ più teso del normale, poi il finale con il ritmato “Duce, Duce” chiarisce come le differenze tra le due tifoserie affondino le proprie radici sul piano politico. Mentre il tifo dei padroni di casa si riduce ad un paio di cori che si alzano in maniera spontanea, gli ospiti fanno la loro figura con tanti battimani e cori a ripetere: il sostegno è tutto verso la maglia ed i presenti ce la mettono tutta per farsi sentire. Un paio di bandieroni, fatti sventolare all’estremità del gruppo principale, vivacizzano l’ambiente ed in definitiva i presenti tirano la carretta in maniera continua: tifo asciutto, senza troppi picchi d’intensità, ma anche con poche pause.
Verso la fine del primo tempo fanno il loro ingresso sui gradoni anche gli ultras di casa che appendono striscioni e pezze in curva, poi passano a mostrare uno striscione che spiega chiaramente la propria momentanea assenza ed il momento della curva: “38 diffide… 38 minuti di silenzio… e domani si vedrà.”. Applausi che si alzano da parte di tutto lo stadio e solidarietà anche da parte degli ospiti, che si lanciano andare a cori a favore degli ultras e contro la repressione.
Nella seconda frazione si può alzare – senza troppi problemi – il tifo dei padroni di casa: i numeri sono come sempre ottimi ed il potenziale da sfruttare è di quelli importanti, così i cori sono continui ed in certi frangenti viene coinvolta tutta la curva. Ottima la sciarpata, accompagnata dal coro eseguito sulle note di una famosa canzone di Gianna Nannini. La partecipazione è massima ed il colpo d’occhio è imponente. Anche gli ospiti si cimentano in una sciarpata, poi tornano a tifare e malgrado da sotto la Curva Nord dove sono posizionato faccio fatica a sentirli, visivamente li noto sempre in movimento: tra mani alzate e battimani capisco che il sostegno vocale ha poche soste.
I padroni di casa fanno come sempre sfoggio di bandiere e bandieroni, qualche torcia viene accesa nella parte alta ed il tifo resta su ottimi livelli fino al termine della partita, che finisce con un pareggio tutto sommato giusto.
Sia per i pontini che per i pisani, la vera partita si gioca al di fuori dello stadio, tra diffide e problemi societari la situazione non è delle migliori.
Valerio Poli.