Il “Marulla” veste di nuovo il suo abito migliore per il giorno di festa. La compagine rossoblu ha infatti concluso la stagione regolare conquistando un posto per questa assurda lotteria che sono i playoff di Lega Pro. Da sempre questi spareggi riservano colpi di scena, persino in gara secca, quando poi c’è da superare un vero e proprio torneo nel torneo, riuscire ad agguantare la Serie B in palio diventa un vero e proprio proibito. Ma da sempre ai tifosi piace credere ai sogni.

Così Tribuna e Curva di casa mettono in campo tutto il proprio repertorio canoro, spingendo sull’acceleratore della potenza ma offrendo al tempo stesso varietà e vivacità nel sostegno ai Lupi in campo. Ovviamente e legittimamente crede nel sogno anche la controparte ospite che cerca con generosità di sopperire all’inferiorità numerica rispetto al tifo di casa, galvanizzata da una stagione a suo modo incredibile della compagine di mister Grassadonia.

In Tribuna, gli “Anni Ottanta” espongono, in occasione della riapertura del caso giudiziario, uno st­riscione per chiedere verità e giustizia per Donato “Denis” Bergamini, morto in circostanze oscure proprio allorquando militava nella compagine calabrese. Le autorità inquirenti liquidarono forse troppo frettolosamente il tutto come un suicidio, ma più di qualche ombra ha sempre incupito questa triste storia, tanto da ispirare anche un libro a metà tra il giallo e l’inchiesta: “Il calciatore suicidato” di quello stesso Carlo Petrini che già con “Nel fango del dio pallone” aveva raccontato il lato peggiore del calcio, che ovviamente non risiede nelle curve, anche se ai giornalisti piace farlo credere.

In campo finisce con una vittoria della squadra di casa che adesso a quel sogno così proibito e così distante può crederci un po’ di più.

Gianluca Romita.