È solo mercoledì ma non ci stiamo più dentro, non vediamo l’ora di tornare nella nostra casa, per abbracciarci di nuovo e seppellire il Genoa coi nostri boati e con la grinta dei nostri sul campo!
È già ora di cominciare a caricarci e di bruciare di passione!!!
Ecco il nostro pensiero sulla fanzine di questo turno di campionato…

CAUSA ED EFFETTO

Tredicesimo posto. Quindici punti in sei partite. Gioco. Gol. Risultati.

Il popolo spallino si sveglia all’alba del ventunesimo giorno di Aprile con una salvezza ormai acquisita, al netto di clamorose debacle sportive e fatti i debiti scongiuri. Riemergendo da una situazione tutt’altro che facile e lottando anche contro episodi arbitrali a dir poco vergognosi, che ci sono costati punti e morale. La squadra da un certo punto in avanti ha indubbiamente svoltato. In maniera addirittura sorprendente, superando avversarie che per caratura tecnica, blasone e potenza economica avrebbero dovuto surclassarci. E rompendo pure i sortilegi degli scontri diretti e della vittoria al Mazza che sembravano incombere su di noi senza soluzione di continuità.

Due mesi magici, indimenticabili. Impreziositi da un paio di statistiche storiche, da infilare negli almanacchi.

La matematica non c’è, quindi non venderemo la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, no. Ma uno sguardo a sta cazzo di classifica lo vogliamo dare? Magari affiancandola a quella dei budget disponibili?

Alla faccia di tutta la fauna che deambula attorno al nostro ambiente. Bramosa di crisi, affamata di negatività, nel loro volo circolare di avvoltoi vigliacchi. Alla faccia dei destabilizzatori di professione, dei provocatori, degli ipercritici patologici. Degli esibizionisti, di quelli che trattano la Spal come una troia, di chi vive una bilancia perennemente inclinata dalla parte dei diritti, a discapito dei doveri.

A quelli del carro. Che saranno tanti, come sempre.

Sappiamo che siete lì, fate parte del circo e dobbiamo accettarlo. Ma siamo felici che vi siano stati tolti tutti gli alibi.

Dicono che per ogni effetto c’è sempre una causa che lo genera.

Ecco, a noi i discorsi sulle evoluzioni tecnico-tattiche, che pure ci saranno state, non competono. Il modulo, i cambi, gli schemi di gioco non sono il nostro pane, e li lasciamo ai sedicenti esperti del mestiere. Ma non possiamo fare a meno di notare quanto questo momento sia coinciso anche con prestazioni altrettanto straordinarie della curva, in termini di tifo. E dello stadio tutto, a dire il vero.

La compattezza del popolo spallino nelle ultime uscite, tanto in casa quanto in trasferta, è stata davvero qualcosa di eccezionale, che già abbiamo rimarcato ma su cui torniamo volentieri ora che ci poniamo la questione di causa ed effetto.

Siamo stati un unico grande cuore pulsante, e abbiamo spinto la squadra oltre i propri limiti. Lo stanno a dimostrare le esultanze dei ragazzi, impazziti sotto la curva dopo i gol. E le tante testimonianze ricevute, se mai ce ne fosse stato bisogno. La Ovest è il dodicesimo uomo in campo. Lo è sempre stato e in questi due mesi ha dimostrato quanto i denigratori delle teorie motivazionali e dell’influenza del pubblico nel calcio farebbero bene a dedicarsi ad altro.

Unità di intenti. Amore incondizionato. Partecipazione. Attaccamento alla maglia, ai colori, alla città.

Un mix irresistibile che ha trasformato il Mazza in una bolgia, soffiando venti di battaglia che spingevano in porta il pallone. Noi siamo questo. Noi possiamo essere questo.

E vogliamo esserlo ancora.

L’orgoglio non si esaurisce, si autoalimenta nella consapevolezza dell’essere. Abbiamo ancora fame di vittorie, e soprattutto di onore. Stringiamoci attorno alla squadra, e la squadra si stringa attorno a noi come al triplice fischio di Empoli. Venite a caricarvi, ragazzi. Portateci in campo con voi e finiamo la stagione in maniera gloriosa, facendo vedere a tutti che NOI SIAMO LA S.P.A.L. E gli altri non sono un cazzo!

Curva Ovest Ferrara