Sabato pomeriggio, come organizzato da tempo, parto dalla provincia di Milano, dove risiedo, alla volta del Fermano per impegni personali. Consapevole della mia presenza, un caro amico di vecchia data mi invita calorosamente a recarmi il giorno seguente al “Bruno Recchioni” di Fermo per uno dei tanti Derby del “Piceno”; da sempre incuriosito da queste partite dove il “campanilismo” la fa da padrone, innestando quella sensazione di calcio genuino e vero che ormai non è più possibile vivere negli stadi delle grandi realtà, decido di posticipare il mio rientro in pianura Padana di qualche ora e di assistere all’evento con l’entusiasmo di un ragazzino di 17-18 anni.

Decido di recarmi fuori dallo stadio con un’ora di anticipo. Chi vive in zona, anche se non mastica “de Pallò”, sa che queste sono partite sentite, dove anche in passato si sono verificate situazioni molto calde tra i Supporters più attivi delle due compagini. L’aria è frizzante, la giornata soleggiata, caratterizzata da un venticello fresco e piacevole. Il ritrovo è sempre lo stesso per i sostenitori Giallo-Blu, il Bar Primavera, antistante gli ingressi per la “Curva Duomo”.

Mi aspettavo una presenza più numerosa per il target della partita da parte della tifoserie locale, nonostante ciò il clima è caldo e sostenuto, ci si conosce tutti, gli sfottò personali sono protagonisti, così tra una birra e l’altra, in attesa di qualche presenza ospite, verificate le prime pezze che fanno capolino nel settore ospite, si decide di entrare in massa nel settore. A primo impatto gli ospiti rendono subito l’idea della partita che sarà.

La “Duomo” invece è colorata ma non come me la immaginavo, sicuramente le presenze han fatto registrare un numero di tutto rispetto per la categoria in cui sono iscritte le due squadre, ma la partecipazione è limitata al gruppo centrale del settore. Tante le pezze affisse alle vetrate, i tre bandieroni e qualche due aste rendono comunque avvincente e sentito l’apporto che i “Canarini” forniscono alla propria squadra.

La partita inizia in perfetto orario, al 25’ siamo già 2-1 per gli ospiti. Una punizione dal limite porta in vantaggio la Fermana, mentre da un calcio d’angolo e da un contropiede di ottima fattura avviene il sorpasso del risultato a favore dei Rossoblu. Al 40’, dopo alcune azioni insistite da parte dei padroni di casa, i quali sfiorano in un paio di occasioni il pareggio, avviene il gol che chiude il primo tempo sul 3 a 1 per gli ospiti. Realizzazione dal dischetto di rigore.

La prima frazione di gioco è caratterizzata da un tifo partecipato e colorato, da segnalare qualche fumogeno acceso in occasione dei gol da parte dei Sambenedettesi e molta l’ironia nei cori di sfottò (dopo il 3-1 ben udibile il coro da parte degli ospiti “ E facci un gol e facci un gol e dai Fermana facci un gol…”, cantato fino a pochi secondi prima con insistenza dai tifosi locali della Curva Ovest).

La ripresa ha inizio, la “Duomo” è sconfortata, i cori deboli, gli avversari li esortano ad alzare la voce dandogli l’appellativo del mammifero dalle lunghe orecchie. Diversa invece è la reazione della squadra di casa, che pressa immediatamente l’avversario e al 10’ accorcia le distanze grazie a un colpo di testa da calcio d’angolo. Pochi minuti dopo, un brutto fallo da dietro da parte di un giocatore ospite spezza gli equilibri. Sambenedettese in 10 per mezz’ora. Ospiti che fino ai minuti di recupero (dove rischiano addirittura il clamoroso 3-4) non si affacceranno più nella metà campo avversaria, andando così a subire anche il terzo gol che sancisce il 3-3 finale. Visibilio in Curva “Duomo” e silenzio nel settore ospite. Partita che termina con applausi da parte di entrambe le tifoserie per le proprie squadre. Qualche coro di sfottò a fine partita (Gialloblù che invitano gli avversari a scappare a “Citanò”, ossia Civitanova) serve a sottolineare l’astio che c’è tra la due tifoserie dai tempi dei tempi.

Lascio quindi lo stadio appagato e contento del bello spettacolo. Una nota amara me la lasciano i tifosi locali, che mi sarei aspettato sinceramente più numerosi per una partita del genere: ho visto foto della “Duomo” elettrizzanti in anni non sospetti; oltretutto per la prima di campionato e senza neanche un fumogeno o una sciarpata. Mi spiegano che i materiali pirotecnici in casa sono sempre più difficili da utilizzare, le telecamere son sempre puntate e le diffide negli ultimi anni son volate a diversi elementi del gruppo. Sono comunque stati rumorosi e belli da vedere.

Sambenedettese – Fermana, due realtà ad oggi piccole (ricordiamo che San Benedetto ha vissuto ben 21 stagioni di serie B, mentre solo una è la partecipazione dei canarini al campionato cadetto) ma con un entusiasmo per i propri colori da far impallidire alcune realtà di serie A e serie B.

Matteo G.