Nonostante abbia già visto partite in 105 stadi diversi in Italia, la Sardegna è terra quasi sconosciuta per me. Nell’ormai lontano 2009 vidi un Cagliari – Atalanta in cui non fecero entrare 105 Bergamaschi giunti nel capoluogo Sardo nonostante fossero provvisti di biglietto. Scelgo così, un po’ per caso, di tornarci ad inizio Marzo. Dopo 6 partite in 5 giorni sono esausto, così scelgo la tranquilla nave per andare a Cagliari e poi il trenino per arrivare fino ad Olbia. Lì, dopo due giorni di pieno relax, la palla torna al centro dell’interesse.
Sarà un’Olbia – Cremonese a farmi da seconda partita, e lo Stadio Bruno Nespoli il mio secondo stadio in Sardegna. A proposito di “secondo”, da un paio di anni, complice la retrocessione in D della Torres per illecito sportivo, l’Olbia è diventata di fatto – dopo il Cagliari – la seconda squadra di quest’isola circondata da spiagge spettacolari. Ma anche l’Olbia ha una storia recente travagliata, con l’esclusione nel 2010 per inadempienze finanziarie e la ripartenza in Eccellenza; ormai ogni società Italiana passa da questo infame iter, prima o poi.
Quella di Olbia è una trasferta particolare per tutti: partire per la Sardegna significa sempre un sacrificio di tempo e soldi, anche se ai tifosi della “Cremo” sia andata parecchio bene. I grigiorossi partono in 45 in mattinata da Milano Linate per poi, dopo la partita, farvici ritorno alle ore 20.20, un orario abbastanza abbordabile per una trasferta di questa distanza. L’aereo e i prezzi economici hanno notevolmente cambiato l’abitudine di andare in trasferte lontane, sono solo cinque infatti i Cremonesi che alla comodità di neanche un’oretta di volo hanno preferito fare l’intero tragitto in nave.
La maggior parte arriva quindi prima di mezzogiorno e li si troverà per le strade della carina cittadina Sarda. Si radunano in un Bar e nel Ristorante accanto, facendosi anche qualche piatto di Malloreddus e qualche bottiglia di Cannonau o di Ichnusa, approfittando insomma delle delizie della cucina locale. Siccome tra gli Ultras Olbiesi e quelli Cremonesi non vi è una rivalità particolare, vengono lasciati in pace e qualcuno, soprattutto poi attorno allo stadio, scambierà anche qualche chiacchiera. Un clima tranquillo, insomma, e a parte qualcuno che regola il traffico, non ho visto Forze dell’Ordine in servizio.
A un quarto d’ora dal fischio d’inizio entro allo stadio e in tutte le due Curve i tifosi si apprestano ad iniziare a cantare. Non vedrò però un grande spettacolo e cercherò di spiegarne i motivi:
I tifosi cremonesi, nonostante il secondo posto in classifica dietro l’Alessandria, hanno preso parecchio male la sconfitta per 3-0 a Piacenza; durante la partita effettueranno alcuni cori sottolineando che quello era il loro Derby e non scorderanno così facilmente questa brutta figura. Il rapporto tra tifoseria e squadra sembra essersi abbastanza infreddolito da allora. Nonostante il bel numero di tifosi giunti in Sardegna e la vittoria (3-1) ottenuta sul campo dell’Olbia, il tifo non sarà costante nei 90 minuti. Qualcuno poi mi spiegherà che erano appunto in una sorte di contestazione per il Derby. Numerosi saranno invece i cori per i diffidati e per la libertà degli Ultras, spesso seguiti anche dalla Curva di casa.
Anche la tifoseria Olbiese ha sicuramente visto tempi migliori: una ventina di diffide ne hanno decimato gli effettivi, essendo Olbia già di per sé una piazza piccola a livello numerico. In Ottobre la maggior parte di queste diffide scadranno e si potrà rivedere un’altra Curva al Nespoli. Quella di adesso comunque non delude: cantano per tutta la partita, fanno dei cori e dei battimani belli a vedersi; sinceramente, specie in ragione delle diffide, mi aspettavo molto meno di quanto visto. La famosa repressione colpisce duro anche qua in Sardegna e lo sta continuando a fare: in questo weekend sia per Lanusei – Torres che per Latte Dolce – Nuorese sono stati chiusi i settori ospiti!
I tifosi di casa alla fine resteranno delusi anche loro: contro la Cremonese, l’Olbia perde per la sesta volta di fila, per cui ci sarà qualche fischio dalla Tribuna, dopo quello triplice dell’arbitro. In poco tempo, la compagine Sarda è scivolata dal 6° al 14° posto in classifica, rischiando pure di finire in zona Play-Out e doversela giocare non solo con gli avversari, ma anche con i propri nervi. Dopo la partita, l’Olbia ha esonerato l’allenatore rimpiazzandolo con una vecchia conoscenza del panorama italiano: Simone Tiribocchi, bomber di razza in Serie B, tra l’altro ex-Torino ed ex-Atalanta.
Mi sposto in un Bar per il mio dopo-partita per poi prendere – per caso – lo stesso volo verso Milano dei tifosi Cremnoesi. Su quel volo c’è anche la squadra grigiorossa, attesa poi da un pullman a Linate: non scorre troppo buon sangue tra squadra e tifoseria e non c’era una grande euforia nell’accompagnarsi ai giocatori negli aeroporti e durante il volo; alla fine ognuno si fa gli affari suoi e così si concluderà anche la lontana trasferta per i tifosi della “Cremo”.
Remo Zollinger.