L’incontro di quest’oggi si gioca esattamente un mese dopo la nevicata che ha imbiancato l’intera città di Fano, costringendo a rinviare la partita per ovvi motivi, data l’impraticabilità del terreno di gioco e l’impianto non idoneo per i tifosi in termini di sicurezza.
E così che il derby tra Alma Juventus Fano e Gubbio ricade accidentalmente di mercoledì sera, un giorno della settimana ormai stranamente abituale per i locali, che solamente una settimana prima avevano giocato alla stessa ora (20:30) contro la Reggiana, con la cornice di pubblico di conseguenza inferiore rispetto alle aspettative iniziali.
Data la storica rivalità che intercorre tra le due squadre sono purtroppo consapevole che non assisterò alle migliori delle prestazioni sul piano del tifo di entrambe le tifoserie, dato il numero ridotto di spettatori, anche se ciò non farà di certo mancare gli sfottò e quel sano campanilismo che contraddistingue certe sfide, dando quel pizzico di agonismo e passione in più che si respira esclusivamente nelle categorie inferiori, a differenza dei soliti incontri trasmessi alla televisione e che ad essa sembrano aver svenduto e svuotato la propria anima.
Gli animi si scaldano con qualche giorno d’anticipo per la scoperta di alcuni adesivi eugubini in giro per la città fanese e che alimentano fin da subito gli animi tra le due fazioni.
Dando un occhio alla classifica, la sfida si presenta decisiva dato che ambo le squadre navigano attualmente nei bassifondi della girone e devono cercare di raccogliere più punti possibili da qui alla fine del campionato, sfruttando anche le disgrazie altrui (come quella appena accaduta al Vicenza, al quale sono stati inflitti ben 4 punti di penalizzazione), al fine di evitare di disputare i play-out per non retrocedere.
I tifosi ospiti si organizzano per la trasferta di Fano muovendosi con pullman e mezzi propri, raggiungendo le settanta unità circa. All’ingresso dei cancelli del settore a loro riservato, una volta arrivato il pullman annunciato dalle sirene della Polizia, gli ultras eugubini ribadiscono la propria presenza facendo esplodere una bomba carta che anche all’interno dello stadio scatena prontamente una pioggia di fischi e insulti.
Una volta compattati, sistemano le solite pezze “Supporters Gubbio”,”Sezione Cantiano” e un’altra con scritto “NO al calcio moderno”, oltre ad un paio di bandiere.
I padroni di casa per l’occasione son costretti inizialmente a fare campagna mediatica, dato che per questa occasione è stata indetta la “Giornata Granata” da parte della società che obbliga anche gli abbonati a recarsi ai botteghini, per cui la tifoseria preme affinché ciò avvenga per tempo in modo da presenziare poi al meglio alla partita, senza ulteriori perdite di tempo.
A prima vista,una volta iniziata la gara, lo zoccolo duro e la piccola cornice di tifosi che si estende lungo la curva danno un impressione comunque piacevole, visto il giorno infrasettimanale e la pioggia lieve che si abbatte sul Mancini fino ai primi minuti del primo tempo, oltre alla posizione in classifica assai demotivante che da un paio di anni a questa parte vede i marchigiani annaspare nei bassifondi.
Panthers e Ultras Fano sistemano gli striscioni in mezzo alla curva con le rispettive pezze sempre presenti e lanciano cori di sfottò all’indirizzo degli ospiti, più volte durante il primo tempo, “cordialmente” contraccambiati. Ai classici come ”Eugubino, ci senti? Pezzo di merda” o i più goliardici: ”Eugubino figlio di un bagnino!”, segue la risposta secca e lapidaria dal settore occupato dai supporter rossoblù con un ”Fano Fano vaffanculo!”.
Cori a ripetere e battimani accompagnati dal tamburo evidenziano ancora una volta il potenziale che emerge dalla curva di casa, non proporzionale a quanto succede invece sul manto verde di gioco dove il Fano va sotto dopo appena sette minuti, grazie alla rete decisiva di Sedrick Kalombo che infiamma i 70 provenienti dalla città di Sant’Ubaldo.
Da quel momento in poi, la squadra ospite assumerà il totale controllo della partita e solamente verso la seconda metà del secondo tempo ci sarà un tentativo di reazione da parte dell’Alma che non basterà per raggiungere il pareggio, dato che la partita finirà proprio sul risultato di 0 a 1 per i rossoblù, che usciranno ancora una volta vincitori dal Mancini dopo lo 0-2 della scorsa stagione e il 3 a 2 inflitto all’andata in rimonta.
Durante il primo tempo, entrambe le tifoserie decidono di rendere omaggio a “Rambo”, lo storico ultras della Ternana scomparso solamente qualche giorno fa. Dalla curva granata emerge uno striscione con scritto “Ciao Rambo R.I.P.”,mentre dal settore ospiti i Supporters recitano: “Ciao Rambo vecchio Freak”.
Testo di Marco Cini.
Foto di Tommaso Giancarli.