L’acme emozionale della gara tra Fasano e Nardò si raggiunge praticamente subito, ancor prima del calcio d’inizio, quando i ventidue in campo fanno volare in cielo altrettanti palloncini bianchi e curva e la tribuna issano i loro striscioni mentre tutto lo stadio, ospiti compresi, tributano un lungo applauso al piccolo Nicolò, venuto a mancare in settimana a causa di un incidente domestico.

Fasanesi e neretini non si sono mai amati e le numerose sfide non hanno fatto che alimentare la rivalità tra le due tifoserie, prova ne è l’ultima gara disputata al “Vito Curlo” lo scorso 15 maggio, costata numerose diffide da ambo le parti, ragion per cui oggi la limitazione a 50 biglietti nel settore riservato ospiti, oltretutto nominali, fa sì che gli stessi, coerentemente con la decisione di inizio stagione, decidano di non essere presenti con i gruppi organizzati.

Nella curva sud di casa, memori di quanto accaduto in detto incontro, compare lo striscione IN OGNI CASO NESSUN RIMORSO, che fa il paio con AVANTI ULTRAS, sintesi della linea portata avanti da inizio stagione. Di certo non avere nessun antagonista di fronte, a causa di queste insensate privazioni della libertà altrui che puniscono senza prevenire, non permette di avere quegli stimoli che, in passato, avevano regalato prestazioni altisonanti, sfottò compresi che oggi invece sono mancati, trovando spazio solo con qualche dedica verso i martinesi, primi rivali della tifoseria di casa e gemellati dei neretini.

Il Nardò, squadra attrezzata per raggiungere almeno i play off, guidata in panchina da mister Nicola Ragno che nella scorsa stagione li aveva vinti con il Francavilla in Sinni, vanta la miglior difesa del campionato. Di contro il Fasano che cerca di migliorare il quinto posto della scorsa stagione.

Una vittoria permetterebbe ad entrambe un bel salto in avanti, vista la concomitante sfida tra le prime due in classifica, ossia Cavese e Barletta. La gara però, vista l’importanza della posta in palio, ristagna a centrocampo e nonostante la curva sostenga incessantemente la squadra, nella prima frazione c’è da annotare solo una traversa colpita dall’ala destra Battista, il quale con un pallonetto da fuori area viene fermato dal legno quando l’estremo ospite sembrava ormai fuori causa.

I tifosi di casa ricordano con uno striscione Fabio Tucciariello, ultras del Rionero, tifoseria gemellata con quella fasanese, a tre anni dalla scomparsa. In settimana anche una fiaccolata nella cittadina lucana aveva scandito la ricorrenza, con la tifoseria biancazzurra presente con una sua delegazione. In seconda battuta compare anche uno striscione a supporto del rientro di un diffidato degli INGRIFATI PERUGIA, altra tifoseria legata agli ALLENTATI da un gemellaggio ventennale.

Il secondo tempo riprende con lo stesso refrain della prima frazione, curva sud – che coinvolge talvolta anche le tribune – a spingere la squadra verso il vantaggio, ma risultati in campo scarsi, visto che il Nardò fa buona guarda con un’organizzazione attenta della fase difensiva, che rintuzza egregiamente gli attacchi dei padroni di casa. In questo frangente, sempre via striscione, viene dato il benvenuto al piccolo Andrea.

La tifoseria di casa ricorda nuovamente la gara dello scorso maggio esponendo una serie di stendardi a comporre la frase LE NOSTRE IDEE NON SI ARRESTANO, fornendo nel complesso un buon colpo d’occhio.

La gara volge così al termine regalando ben poche emozioni, ennesima prova che se non fosse per i gruppi organizzati, con la loro voce, i loro colori, i loro striscioni, il calcio sarebbe di una noia mortale; anche l’assenza di rivali depaupera di gran lunga le prestazioni, difatti l’ultimo coro della curva sud, di gran lunga il più potente dell’intero incontro, è dedicato al gemellaggio tra Martina e Nardò.

Foto di Riccardo Dibiase
Testo a cura della redazione