In una serata di freddo gelido, il Degli Ulivi di Andria è teatro di una vecchia rivalità sull’asse appulo-campano tornata in auge, da qualche anno, con il ritorno della Casertana nel calcio che conta. I campani giungono in Puglia in 55 unità, divise in due blocchi, di cui una ventina giungono proprio in concomitanza del goal dei rossoblu. Nonostante l’evidente e rimarcato distacco fra le parti, cercano e riescono a compattarsi nel miglior modo possibile per sostenere la propria squadra. Il tifo vocale che ne consegue è sicuramente molto generoso e continuo e, in proporzione alla non di certo trascendentale consistenza numerica, anche di buona potenza. Se non si può fare un raffronto numerico con la superiorità evidente dei padroni di casa, di sicuro però sono riusciti a guadagnarsi qualche coro di risposta e di sfottò, segno che qualche volta ai dirimpettai sono riusciti ad arrivarci.

Anche in questa occasione, come nella gara interna contro la capolista Lecce, ha deposto in loro favore l’andamento della gara in campo dove, un manipolo di baldi e volenterosi ragazzi, ha regolato con un goal per tempo un Andria che non perdeva in casa da 17 partite consecutive. Inversamente questo esito inatteso avrà probabilmente influito anche sugli umori del pubblico pugliese che non ha offerto una delle sue migliori prove canore, o comunque non nel solco di una tradizione ultras che fa di Andria una delle migliori realtà del girone e dell’intero Sud Italia. Inficiata anche da qualche presenza in meno rispetto al solito, la loro prestazione è invece impreziosita da una bellissima torciata con “big flash” che, nella cornice serale, restituisce una resa molto suggestiva. Al netto del colpo d’occhio iniziale e del colore senza dubbio molto positivo, il tifo canoro è meno impressionante di altre occasioni in termini di potenza, partecipazione o continuità, ma ci può stare fisiologicamente una serata meno brillante di altre nel lungo corso di una stagione.

Niente da segnalare in merito all’ordine pubblico: stadio davvero blindato dalle forze dell’ordine e poco margine per chi avesse voluto sfidare la sorte, forte della padronanza logistica di strade e territorio in genere.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Giuseppe Scialla.