Con questo comunicato vogliamo ringraziare la citta’ di Benevento e il suo meraviglioso popolo a testimonianza, qualora ce ne fosse bisogno, dell’attaccamento tra queste due citta’ che vivono di calcio e respirano ultras!
Questo ennesimo atto di solidarieta’ mostrato dalla citta’ sannita e’ la dimostrazione piu’ grande ed un insegnamento cosi’ forte che rimarra’ impresso nel cuore non solo dei tifosi del Savoia ma di tutta la citta’ di Torre Annunziata
Con l’auspicio che i problemi legati al nostro stadio si risolvano, speriamo di incontrarci durante il prossimo campionato per suggellare la nostra infinita e duratura amicizia.
TORRE ANNUNZIATA E BENEVENTO
Come si auspicava nel comunicato di apertura, con cui i tifosi del Savoia ringraziavano gli amici di Benevento per aver perorato la propria causa e spinto dirigenza e Comune ad offrire lo stadio al Savoia stesso, la telenovela per l’iscrizione al campionato 2014/15 si è conclusa. Il nodo cruciale, come si evince, era legato allo stadio “Giraud” che, secondo i parametri richiesti dalla Lega Pro, risulterebbe inadeguato ed insufficiente ad ottenere l’iscrizione dopo la promozione brillantemente ottenuta sul campo nella scorsa stagione. In questa estate tutta particolare, oltre alle difficoltà finanziarie in cui tanti club si sono dovuti districare, la Lega Pro ha posto dei vincoli piuttosto severi sugli stadi (che in realtà già esistevano, ha solo fatto maggiormente muro sul rispetto degli stessi). Dalle vie di fuga agli impianti di illuminazione, dai tornelli alla videosorveglianza passando per le aree di prefiltraggio, ecc. tutte quelle squadre che alla domanda di iscrizione non hanno disponibilità di uno stadio, omologabile e rispondente a tutti i detti requisiti, rischiano l’esclusione dal campionato, a meno che non ottengano ospitalità in altro impianto idoneo altrove ubicato.
Oltre al Savoia, anche Melfi, Benevento, Casertana e diverse altre società si sono trovate a dover fare i conti con tali paletti non aggirabili, ancor più difficilmente rispettabili in un periodo storico in cui le amministrazioni locali non sono più disposte ad investire nell’impiantistica sportiva, soprattutto per mancanza di fondi destinabili. Stadi di proprietà non esistono in Serie A, figurarsi nella vecchia C, per cui visto che legge all’epoca presentata a firma di Crimi giace ancora impantanata nei meandri del Parlamento, non resta che continuare a viaggiare di deroga in deroga, come da buona tradizione italiana.
Nel caso specifico di Torre Annunziata, ottenuto il nulla osta in questura a Napoli, attraverso la rappresentanza congiunta di Sindaco, Savoia e società incaricata dei lavori, l’incubo di vedersi negare il traguardo così duramente conquistato è svanito. Per ora il Savoia è in Lega Pro e ci giocherà nel suo “Giraud”. Va bene che le autorità preposte richiedano il rispetto di determinati standard minimi, ma a volte si sfiora l’isteria con questa ossessione della sicurezza. Isteria che poi rientra per due telecamere o una firma. Se il nostro calcio è passato da più bello del mondo a vedersi sorpassare da campionati insignificanti come quello portoghese, forse è il caso che qualcuno si impegni fattivamente non in chiacchiere vacue e carte bollate, ma in riforme sostanziali e in radicali cambi di classi dirigenti ormai vecchie e pluri colluse.
Matteo Falcone.