Giornata calda, quasi estiva, con il termometro che va ben oltre le medie stagionali. Giornata ideale per presentarsi allo stadio ed infatti la risposta del popolo viola è di quelle da evidenziare. Del resto, il cambio societario ha dato ulteriore spinta al tifo e la buona prestazione contro l’odiata Juventus ha messo benzina in un motore che già girava ad alti giri.

 Fuori lo stadio è il solito brulicare di persone, Firenze non delude e quando c’è da sostenere la Fiorentina non c’è impegno che tenga. Soprattutto tra le mura amiche il pubblico di fede viola fa davvero la differenza, sia in termini numerici ma anche sotto l’aspetto della passione, visto che un po’ in tutti i settori c’è quella sana ed incauta ignoranza che trasforma l’Artemio Franchi in uno stadio di calcio e non in un asettico teatro di provincia. 

Con queste premesse, impossibile vedere una Fiesole con qualche spazio vuoto, ed infatti il colpo d’occhio è di quelli da cartolina: un muro di persone che rappresenta un po’ il fiore all’occhiello di uno stadio che trabocca passione. Poi parlano del muro giallo di Dortmund come di una sbalorditiva novità ed invece tanti esempi positivi li abbiamo pure in casa nostra, addirittura in categorie dilettantistiche.

Prima della gara viene premiato come miglior giocatore di settembre della Serie A Franck Ribery, autentico crack della campagna acquisti viola, un giocatore che si è calato alla perfezione all’interno della città e della squadra facendo impazzire i tifosi viola. Accanto a lui un altro personaggio di “peso”, quel Joe Barone che è sempre più presente al fianco della squadra. 

Se il buongiorno si vede dal mattino, i tifosi viola possono cullare sogni di gloria; l’incognita la può giocare il fattore tempo, in pratica bisogna vedere se la società si dimostrerà all’altezza nel medio – lungo periodo. 

Curva Fiesole che si presenta all’ingresso in campo delle squadre con una fitta sciarpata mentre il Gruppo Quinto festeggia il proprio anniversario esponendo un proprio bandierone coprisettore: spettacolo sempre d’impatto pur nella sua semplicità.

Sull’altro versante i friulani non stanno certo con le mani in mano. I circa 250 presenti hanno intenzione di lasciare il proprio marchio sull’incontro ed aprono le danze sventolando alcune bandierine e proseguendo l’incontro con un tifo convinto e partecipato. 

Molto ricercati esteticamente, i friulani non deludono al cospetto di uno stadio gremito e, nonostante la sconfitta che devono incassare, reagiscono alla grande ed in alcuni frangenti si fanno sentire chiaramente anche dai rivali.

Sul finale di gara è la Curva Fiesole che mostra i muscoli terminando in crescendo una prestazione maiuscola, segno che l’ambiente è su di giri, aspetto questo che potrebbe condizionare positivamente il campionato della squadra di mister Montella.

Sauro Subbiani