Mancano cinque partite alla fine di questo campionato di Serie A2 di basket, in cui la Fortitudo Bologna prosegue la sua marcia verso la promozione diretta, forte del ruolo di capolista del proprio girone con un vantaggio di quattro punti sulle dirette concorrenti.
Oggi al Paladozza arriva Piacenza, compagine alla ricerca di punti salvezza, impresa assai ardua in un impianto che da inizio stagione risulta sempre esaurito in ogni ordine di posto (5.570 posti), ma la storia recente insegna che non bisogna mai abbassar la guardia o sottovalutare gli avversari.
Nei primi due quarti di partita la Curva Schull, covo della Fossa dei Leoni, a livello vocale registra diversi alti e bassi forse condizionata dalla tensione sempre più palpabile con l’approssimarsi del traguardo. Ma con il passare dei minuti e con la Fortitudo che aumenta il proprio vantaggio sul parquet, la tifoseria si scioglie e si scalda, con picchi canori molto elevati al “Torneremo in serie A” e ai consueti cori offensivi contro i concittadini della Virtus.
Da Piacenza sono presenti poco più di 30 tifosi, la quasi totalità dei quali son muniti di una maglietta rossa ma, a parte questo vezzo scenografico, fanno semplice presenza restando totalmente silenziosi per tutto l’arco della partita, escluso un timido “Piacenza, Piacenza” e qualche bandiera che sventola di quando in quando nel loro settore.
Luigi Bisio