In un freddo mercoledì pomeriggio di fine gennaio, per i quarti di finale di Coppa Italia di Serie D, sono di fronte Giulianova e Montevarchi, un tempo stabilmente in serie C ed ora relegate tra i dilettanti. Ciò nonostante, resta intatto il caloroso apporto delle rispettive tifoserie che, in tanti o in pochi, non hanno mai abbandonato i propri colori.
Il prepartita è a dir poco movimentato, con un pullman dei tifosi toscani che per errore finisce nei pressi della curva di casa: il contatto è inevitabile e per questo motivo i tifosi rossoblu entreranno alla spicciolata ed in ritardo, unendosi poi al resto dei sostenitori già presenti nel settore ospiti.
I sostenitori locali si compattano a centro curva e si fanno sentire in maniera costante per tutta la gara, cercando di coinvolgere anche la tribuna e, a dispetto del poco colore, incitano l’undici giuliese con poche pause, tanti battimani e cori a ripetere, galvanizzati dal rientro di alcuni diffidati e dal confronto con la tifoseria ospite.
I numeri non sono quelli di una volta (come accade del resto ovunque) ed il ricordo della bolgia del Fadini di qualche anno fa resta difficile da dimenticare per chi ha vissuto annate e partite di cartello in questo impianto dal fascino unico.
La curva giuliese dimostra comunque di essere in ottima forma e festeggia con entusiasmo il passaggio del turno che la vedrà di fronte ad un’altra nobile decaduta come il Messina. Non mancano battibecchi a vicenda coi montevarchini e con i lancianesi, loro gemellati presenti nel settore ospiti (con i drappi “Frentani non tesserati”, “Franchino vive” ed il bandierone dedicato al presidente storico del Lanciano Ezio Angelucci).
Proprio gli ospiti, dopo essersi compattati a metà primo tempo abbondantemente passato, sono autori di un’ottima prova di tifo: al di là dell’ottimo numero per distanza e data infrasettimanale, fanno sfoggio di bandieroni, bandierine, un copri curva e tanto movimento, con manate e sciarpate di buona fattura ed anche un ottimo sostegno vocale, specie a inizio secondo tempo.
Nulla da segnalare a fine gara se non i festeggiamenti da parte giuliese e la certezza di aver assistito ad bel confronto ultras tra due realtà “piccole” ma molto attaccate ai propri colori.
Mario D’Andrea