Heart of Midlothian FC – Aberdeen FC 2 : 1
Scottish Premiership
Tynecastle Park, Edinburgh
Spett.: 17.880

Sono passati 22 anni esatti dall’ultima volta in cui ero stato in Gran Bretagna. Sebbene in Belgio sia letteralmente cresciuto con il “modello inglese” di tifo, già da bambino il fascino per la cultura Ultras ha subito preso il sopravvento in me. Stavolta dunque il racconto della partita si baserà solo questo che ho visto senza tanti retroscena da poter raccogliere nell’ambiente del tifo organizzato…

Quando arrivo al Tynecastle Park, mi trovo assorto in una scena tipica per queste latitudini: lo stadio è situato nel mezzo di una zona residenziale, con qualche palazzo a solo pochi metri delle tribune; intorno si trovano anche tanti pub dove i tifosi si incontrano tradizionalmente prima della partita, per bere qualche pinta di birra fino a pochi minuti prima del fischio d’inizio.

Quando decido di entrare, con mezz’ora di anticipo (rientrando da una partita di rugby con quasi 40.000 spettatori, giocata due ore prima a pochi passi da qui) penso di essere abbastanza in ritardo, ma alla fine sono uno dei primi a prendere posto in tribuna…

Al fischio d’inizio lo stadio si riempie quasi completamente. Nel settore ospiti si presentano circa 1.500 tifosi di Aberdeen, con solo poche pezze. Quasi la metà del settore resta in piedi e offre un supporto a suo modo molto “tipico”: alcuni cori fortissimi, ma eseguiti sempre per pochi secondi, tanto rumore relativo a quanto avviene sul campo (applausi fortissimo per un semplice tackle riuscito o un calcio d’angolo ottenuto), ma anche diversi minuti di relativo silenzio, dove si possono ascoltare le voci della gente che discute ogni azione dei giocatori.

Non riesco a distinguere una “curva di casa”, né una singola pezza riconducibile alla tifoseria degli Hearts, solo un gruppo di sostenitori si compatta in maniera un po’ più organizzata in tribuna, nei pressi del
settore ospiti: le due fazioni si scambiano qualche insulto e gesti di provocazione ma niente di più; nonostante la totale mancanza di recinzioni tra i due settori, ci sono solo pochi steward a far da margine. Il modello Inglese, quello repressivo, pare aver in gran parte ottenuto l’obiettivo desiderato dalle autorità, almeno per quanto riguarda l’ interno degli stadi…

Sul campo le due squadre si sfidano a viso aperto: l’Aberdeen apre le danze con il primo gol, i suoi tifosi alzano la voce con qualche coro di grande intensità, ma dopo il classico tè caldo dell’intervallo, la partita rovescia quasi completamente il suo abbrivio. Sono i padroni di casa infatti a conquistare l’inerzia della gara: un calcio di rigore trasformato, un secondo gol ottenuto con la forza della caparbietà e almeno un calcio di rigore ingiustamente non concesso permettono agli Hearts di lasciare il rettangolo verde con una vittoria senza meno meritata.

Anche a fine partita ho una dimostrazione caratteristica del calcio britannico: pochi minuti dopo i tre fischi dell’arbitro infatti, le tribune restano quasi completamente deserte e tutti i pub delle strade adiacenti si riempiono di gente che rivive la partita levando un boccale al cielo…

Jürgen De Meester