La Basilicata ultras negli anni ha sfornato molte realtà interessanti. Poche, però, hanno trovato continuità. Le Brigate Rotonda dal 1992 girano la Basilicata al seguito della propria squadra e dei propri colori e, nonostante gli anni della Serie D siano lontani, l’entusiasmo e la voglia di andare avanti sono intatti.

Partiamo dalle origini, quando è nato il vostro gruppo?

Le Brigate Rotonda nascono nel lontano novembre del 1992, quando un gruppo di ragazzi decise di dare al tifo biancoverde un’impronta più strutturata. Da 25 anni siamo noi che tiriamo avanti la carretta, sostenendo la squadra della nostra città ovunque. Nella passata stagione due gruppi hanno deciso di darci una mano, Nucleo Ribelle e il Gruppo Alcoliko, che, pur rimanendo nella nostra sfera di influenza, hanno voluto crearsi una propria identità.  Il tifo rimane comunque compatto nonostante la presenza di più entità.

L’Italia è famosa per il campanile, quindi spontanea sorge la domanda: quali sono le vostre rivalità e di riflesso le vostre amicizie?

La rivalità storica che investe tutta la comunità Rotondese è con i ragazzi di Castelluccio. Negli ultimi anni le occasioni di confrontarci sugli spalti sono state completamente annullate, causa le disgrazie calcistiche dei nostri rivali (Rotonda disputa il campionato di Promozione mentre il Castelluccio è relegato nel campionato di Prima Categoria ndr).

Il nostro motto “amici di nessuno” rispecchia pienamente la situazione attuale. Negli anni della D abbiamo avuto la fortuna e l’onore di confrontarci con realtà ultras importanti sul panorama nazionale, come Cava, Taranto o Catania. Nei loro confronti nutriamo una profonda stima e ammirazione.

Vi riunite settimanalmente, come organizzate le trasferte?

Ogni anno apriamo la campagna tesseramento; ad oggi possiamo contare su circa 150 tesserati, suddivisi, in base alla maggiore o minore età, in soci ordinari e sostenitori. Anche il costo della tessera varia in base all’età, 10 euro per i ragazzi fino a 15 anni, e 15 per il resto dei componenti.

Abbiamo creato anche un direttivo, che decide delle questioni più delicate e dove ognuno ha un proprio ruolo e delle proprie competenze, che spaziano dall’organizzazione delle trasferte alla vendita del materiale. La partecipazione e la condivisione delle scelte rimane comunque un tratto caratteristico del nostro gruppo, che fa della coesione il proprio punto di forza.

Sfogliando l’album dei ricordi amate ricordare qualche trasferta in particolare?

Stagione 1997, avevamo di fronte la Cavese, nobile decaduta del calcio meridionale. Il nostro stadio non era adeguato a contenere i circa 3 mila tifosi cavesi, e quindi il match si disputò sul campo neutro di Battipaglia. Nonostante l’inferiorità numerica, ci presentammo nello stadio Pastena in circa 100 ultras, riuscendo comunque ad offrire un’ottima prestazione.

Ci piace ricordare anche la trasferta di Senise della passata stagione, con un Rotonda che non aveva più nulla da chiedere al campionato; ci presentammo nel campo della capolista in oltre 150 unità, offrendo uno spettacolo unico nel panorama dilettantistico lucano.

In 25 anni di attività avete avuto la possibilità di disputare il massimo campionato dilettantistico nazionale, affrontando tifoserie blasonate e importanti per il panorama ultras nazionale.  Quali sono quelle che più avete ammirato?

Realtà ultras come Taranto, Catania o Cavese sono curve che ci hanno impressionato. Ci piacerebbe in futuro tornare a incontrare quelle realtà.

Siete prossimi ai 25 anni di attività, un traguardo sicuramente importante. Come lo festeggerete?

Stiamo studiando una sciarpa celebrativa e una coreografia commemorativa. Oltre ad organizzare una grande festa, dove ci piacerebbe coinvolgere tutti coloro che hanno fatto parte delle Brigate. Vorremmo anche dedicare uno spazio per il sociale.

Sarebbe bello però festeggiare anche la vittoria del campionato, che ci ripagherebbe di tutti gli sforzi fatti in questi anni al seguito del Rotonda Calcio.

Intervista raccolta da Michele D’Urso.